Oggi in Svizzera
Care svizzere e svizzeri all'estero,
quando ero ragazzo, il mio passatempo favorito e quello di molti miei coetanei era di truccare il motorino. Bastava varcare il confine e recarsi in Italia per trovare carburatori, marmitte, cilindri, pistoni e chi più ne ha più ne metta per trasformare il Ciao o gli altri motorini in voga negli anni Ottanta in vere proprie saette. Insomma, averne uno che viaggiava al massimo alla velocità consentita di 30 km/h era proprio un po' da sfigati.
Oggi, sfogliando il Tages-Anzeiger, ho appreso con un certo compiacimento che questa moda di truccare il proprio mezzo di trasporto non è scomparsa. Un ragazzo è infatti stato pizzicato dalla polizia zurighese su uno scooter elettrico modificato a un punto tale da poter benissimo competere con una moto 125. In teoria, la velocità del motorino era limitata a 20 km/h. Una volta messo sui rulli, gli agenti hanno però constatato che raggiungeva addirittura i 100 km/h. Insomma, cambia la tecnologia, ma le tradizioni restano.
Credit Suisse condannato al pagamento di una multa per non aver messo in atto un dispositivo sufficiente a evitare il riciclaggio di denaro da parte di un’organizzazione criminale bulgara.
La banca svizzera si trova decisamente in un periodo molto delicato: dopo essere stata coinvolta in diversi scandali internazionali, lunedì è stata anche condannata dal Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona. Credit Suisse è stato condannato a una multa di due milioni di franchi e a un risarcimento di oltre 19 milioni di franchi, corrispondenti ai beni dell’organizzazione criminale che non è stato possibile confiscare a causa delle carenze interne della banca che hanno facilitato il riciclaggio di denaro. Inoltre, la Corte ha ordinato la confisca dell’equivalente di oltre 12 milioni di franchi svizzeri di fondi depositati in relazioni bancarie legate all’organizzazione criminale.
I fatti risalgono al periodo tra il 2007 e il 2008. Quelli precedenti al 27 giugno 2007 sono invece caduti in prescrizione.
Sul banco degli accusati vi erano anche due ex dipendenti della banca e due cittadini bulgari. I due ex impiegati di Credit Suisse e uno dei due bulgari sono stati condannati a una pena di prigione e a una multa, sospesi con la condizionale. Al quarto imputato, “persona di fiducia dell’organizzazione criminale”, sono invece stati inflitti 36 mesi di carcere, la metà dei quali da scontare.
- Il comunicato stampaCollegamento esterno del Tribunale penale federale.
- La notiziaCollegamento esterno su RSI News.
- Un approfondimento sulla vicenda Credit Suisse-mafia bulgara di Federico Franchini.
Il sistema di sicurezza svizzero (ed europeo) confrontato con un “cambiamento epocale”. È quanto dichiarato lunedì dalla ministra della difesa elvetica Viola Amherd, presentando il rapporto 2022 del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC).
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha sconvolto l’ordine svizzero ed europeo nel campo della sicurezza e il conflitto avrà conseguenze a lungo termine sulla politica nazionale ed internazionale. Sono alcuni degli aspetti che emergono nel rapporto intitolato “La sicurezza della Svizzera 2022”.
La guerra, ha sottolineato Viola Amherd, impone all’Europa e alla Confederazione di ripensare la loro politica in tale ambito. Isolata e indebolita dal punto di vista militare ed economico, la Russia sarà un attore difficile e pericoloso nei prossimi anni.
Per ora, ha spiegato il direttore del SIC Christian Dussey, non è stato constatato un aumento dell’attività di spionaggio russa in Svizzera. Tuttavia, “la minaccia è reale”, ha proseguito. Non solo per quanto concerne lo spionaggio ‘tradizionale’ o i ciberattacchi, ma anche nell’ambito della sicurezza dell’approvvigionamento, che può generare instabilità.
La notiziaCollegamento esterno di Keystone-ATS ripresa da La Regione.
Il rapporto 2022Collegamento esterno del SIC.
Dieci domande sui servizi segreti svizzeri in questo articolo della mia collega Sibilla Bondolfi.
Il settore orologiero svizzero sembra, almeno per ora, essere immune alle crisi. A sorridere, però, sono principalmente quelle marche che fabbricano orologi di alta gamma.
Crisi sanitaria, guerra in Ucraina, isolamento in Cina, crollo delle criptovalute… nulla sembra scalfire l’industria orologiera svizzera, che nel 2021 ha registrato un forte aumento del valore delle esportazioni. Una tendenza che è proseguita pure nei primi mesi di quest’anno.
A spingere verso l’alto l’export è il segmento dell’alta gamma, ovvero quegli orologi venduti a più di 7’500 franchi (7’400 euro) il pezzo. L’anno scorso, rappresentavano ben il 73% del valore delle esportazioni. Per contro, il settore della media gamma è in crisi, anche a causa della concorrenza degli orologi connessi.
Il terreno su cui poggia l’orologeria svizzera è però fragile, poiché è sempre più dominato da pochi gruppi orologieri, che sono riusciti a verticalizzare la produzione. “Ciò che fa la forza dell’orologeria svizzera è il numero di persone altamente specializzate che evolvono nel settore. Abbiamo bisogno di tutti i terzisti e di tutti gli indipendenti per mantenere fertile questo terreno. Il dominio quasi incontrastato di poche marche sull’insieme del settore mi preoccupa”, sottolinea il mastro orologiaio ginevrino Jean-Marc Wiederrecht.
- L’approfondimento del mio collega Samuel Jaberg.
- Otto cose da sapere sull’orologeria svizzera.
- Il Rolex, un orologio dei sogni sempre più difficile da trovare.
Il Dipartimento federale degli affari esteri svizzero lancia un appello a chi si reca all’estero affinché dia prova di cautela e di responsabilità personale.
Avete in programma un viaggio all’estero a breve? Assicuratevi di essere ben preparati! È quanto chiede il Dipartimento svizzero degli affari esteri (DFAE), che ha lanciato una campagna di informazione per chi intende recarsi in un altro Paese.
In caso di problemi – sottolinea il DFAE – la Confederazione fornisce assistenza nell’ambito della protezione consolare. Ma questo aiuto entra in vigore solo se le persone coinvolte hanno fatto “tutto il possibile per risolvere autonomamente la situazione, sia dal punto di vista organizzativo che finanziario”. L’anno scorso, le autorità consolari hanno dovuto occuparsi di 171 decessi avvenuti all’estero, di quasi 150 casi di malattia e di 95 arresti. In 47 casi, le persone sono state rimpatriate.
Per verificare se si è pensato a tutto per le vacanze di quest’anno, si può scaricare l’app Travel Admin, che fornisce consigli utili e permette di registrarsi ed inserire i piani di viaggio all’estero prima della partenza.
- I consigliCollegamento esterno del DFAE.
- L’app Travel AdminCollegamento esterno.
- Un approfondimento di swissinfo.ch sui grattacapi con cui sono spesso confrontati gli anziani e le anziane che vivono all’estero.
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