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Passaporto rossocrociato.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

La primavera è decisamente arrivata qui a Lugano: il sole non si nasconde, le temperature sono gradevoli e gli alberi in fiore. Tuttavia, non tutta la Svizzera può goderne. Nei prossimi giorni, prima Nasim, poi Ortrud, che sono due tempeste, infurieranno con forti raffiche sia in pianura che in quota.

A nord delle Alpi, il vento si sta già facendo sentire in queste ore, dove ha sfiorato i 100 chilometri orari. Danni come la caduta di rami, di tegole e di barriere di cantieri sono da mettere in conto. Dopo questo breve bollettino meteorologico, vi lascio alle notizie di oggi.

Buona lettura!

Cassis con dei rifugiati ucraini.
© Keystone / Eda/ Pascal Lauener

Nel quadro delle sanzioni alla Russia, decise dopo l’invasione armata in Ucraina, la Svizzera ha finora congelato averi di cittadini russi per 7,5 miliardi di franchi (tra conti correnti e immobili).

Lo ha dichiarato oggi Erwin Bollinger, ambasciatore e responsabile delle relazioni bilaterali in seno alla Segreteria di stato dell’economia (SECO). Rispondendo alle critiche di partiti e associazioni che chiedono procedure e sanzioni più incisive contro i patrimoni degli oligarchi, Bollinger ha fatto presente che la Svizzera è il Paese che, al momento, ha bloccato i patrimoni più consistenti.

Contrariamente a quanto deliberato da altri Stati, la Svizzera al momento non intende tuttavia espellere dal Paese i diplomatici russi. Lo ha asserito ieri il Consiglio federale. La decisione è stata presa nell’interesse del mandato esercitato dalla Confederazione in favore della Georgia, spiega il sito della RSI. Dal 2009, la Svizzera rappresenta infatti gli interessi diplomatici della Georgia a Mosca e gli interessi della Russia a Tbilisi.

Intanto, i rifugiati provenienti dall’Ucraina finora registratisi in Svizzera sono 26’482. A 21’108 di essi è stato concesso lo statuto di protezione S.

Passaporto rossocrociato.
© Keystone / Christian Beutler

Nel 2021, il numero di svizzeri che vivono all’estero è ulteriormente cresciuto, attestandosi a 788’000 individui, l’1,5% in più rispetto all’anno precedente, la maggior parte di questi ha una doppia cittadinanza.

L’aumento più sostanzioso è in Europa, dove vive il 64% degli espatriati rossocrociati. Rispetto al 2020, il numero di cittadini svizzeri nel Vecchio Continente è cresciuto del 2,2%, +0,7% in Asia, +0,6% in Oceania e +0,2% in America, mentre in Africa è diminuito (-0,6%).

I Paesi che accolgono il maggior numero di espatriati sono quelli confinanti con la Confederazione: Francia (203’900 persone), Germania (96’600), Italia (50’500); seguono Regno Unito (38’900) e Spagna (25’100). In tutti questi Paesi il numero di cittadini svizzeri è in crescita. Spicca l’incremento in Portogallo (+14,1%), anche se in questo Paese gli svizzeri registrati sono solo (5’400).

Al di fuori dell’Europa, la colonia elvetica più consistente si trova in America (23%), Asia (6,8%), Oceania (4,2%) e Africa (2,4%). Le maggiori comunità risiedono negli Stati Uniti (81’800 persone), in Canada (40’800), in Australia (25’800) e in Israele (22’100). Tra gli svizzeri all’estero, i tre quarti (590’500 soggetti), possiedono almeno un’altra nazionalità.

zecca
Keystone / Z1022/_patrick Pleul

Negli ultimi anni le punture di zecca sono aumentate notevolmente in Svizzera. Ora alcuni ricercatori romandi hanno dato una spiegazione al fenomeno: l’ambiente è sempre più ospitale per questi piccoli aracnidi, si legge in un comunicato odierno della Suva, l’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali.

Le zecche si trovano nel sottobosco e sulle piante ai margini di boschi e sentieri fino a 1,5 metri di altezza, in attesa del passaggio di persone o animali. “Tra il 2009 e il 2018 l’habitat adatto alle zecche si è esteso di oltre due terzi”, spiega Felix Ineichen, esperto del tema della Suva. L’ampliamento è circa di 4000 chilometri quadrati, il doppio della superficie del canton San Gallo.

Uno dei motivi è da ricercare nelle mutate condizioni climatiche, soprattutto ad altitudini fra i 500 e i 1000 metri di quota. Il proliferale degli aracnidi ha come conseguenza un incremento dei morsi: tra il 2012 e il 2016 erano 10’000 all’anno, fra il 2017 e il 2021 si parla invece di 14’000 casi annui (+40%).

Per quanto riguarda quest’anno, è ancora difficile prevedere se sarà caratterizzato da molte punture. Le prossime settimane potrebbero però già fornirci indizi, poiché le condizioni meteo di aprile influiscono notevolmente sul numero di punture: più è mite e soleggiato e più si registrano casi.

Ufficio di collocamento
© Keystone / Christian Beutler

​​​​​​Il tasso di disoccupazione continua a scendere in Svizzera: nel mese di marzo si è attestato al 2,4% dopo il 2,5% di febbraio e il 2,6% di gennaio. Rispetto al marzo del 2021, il numero di disoccupati è diminuito di 48’468 unità (-30,7%).

Complessivamente alla fine dello scorso mese, erano 109’500 le persone iscritte agli uffici regionali di collocamento (URC), il 7,2% in meno del mese precedente, ha comunicato oggi la Segreteria di Stato dell’economia (SECO).

Tra i nuovi iscritti, è stato precisato stamattina, 83 sono ucraini in possesso di un permesso S. Pur non percependo rendite per perdita di guadagno, queste persone possono infatti accedere ai servizi di consulenza e ricerca di lavoro.

Fra i giovani (15-24 anni), il numero dei disoccupati è diminuito del 40,8% su base annua e del 9,1% su base mensile, arrivando a 9’205. Mentre nella fascia dai 50 ai 64 anni la contrazione è rispettivamente del 24,6 e del 6,4%, per un totale di 34’305 disoccupati.


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