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uomo soccorre una anziana

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

Ho l'impressione che non passa mese o stagione senza che siano infranti dei record meteorologici. Quello che sta per concludersi, ad esempio, sarà uno dei mesi di marzo più soleggiati ed asciutti da quando sono iniziate le misurazioni nel 1884. A Zurigo sono state registrate ben 250 ore di sole, un primato.

In molte regioni, precisa MeteoSvizzera, "una simile mancanza di precipitazioni si era verificata l'ultima volta nel 1976".

Visto l'andazzo non mi sorprenderebbe se passasse alla storia come il mese più freddo e più piovoso dell'ultimo mezzo secolo. Del resto durante il fine settimane, le previsioni annunciano neve fino in pianura a nord delle Alpi…

uomo con mascherina legge giornale sul treno
Keystone / Georgios Kefalas

Il primo aprile in Svizzera saranno revocati tutti gli ultimi provvedimenti anti-Covid, tra cui l’obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie.

Il numero di nuovi casi è ancora a un livello piuttosto alto (nelle ultime 24 ore ne sono stati registrati 16’462), ma nelle ultime settimane non è stato registrato un aumento significativo dei pazienti Covid-19 nei reparti di terapia intensiva e per questa ragione il Governo svizzero ha deciso di ritornare alla situazione normale.

Dopo l’abrogazione di diverse misure a metà febbraio, dal primo aprile sarà revocato l’obbligo di mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie. Scomparirà anche l’obbligo di isolamento per le persone contagiate.

Il virus SARS-CoV-2 probabilmente non sparirà e bisognerà attendersi nuove ondate stagionali anche in futuro, rileva il Consiglio federale nel suo comunicato. Tuttavia, sebbene non sia possibile prevedere con certezza come evolverà la pandemia, “è poco probabile che nei prossimi mesi la salute pubblica corra gravi rischi”.

donna entra in una casa
© Keystone / Jean-christophe Bott

In Svizzera circa 60’000 persone hanno dato la loro disponibilità per ospitare profughi e profughe fuggiti dall’Ucraina.

Le cifre delle persone giunte in Svizzera dal Paese in guerra non sono nemmeno lontanamente paragonabili con quelle degli Stati che confinano con l’Ucraina. Solo in Polonia, i rifugiati sono oltre 2,3 milioni. Tuttavia, ogni giorno arrivano nella Confederazione circa un migliaio di persone in più, soprattutto donne, bambini e anziani. Attualmente ne sono state registrate quasi 19’000.

Per dar loro un tetto, le associazioni che si occupano di aiutare i rifugiati e le rifugiate hanno lanciato un appello alla popolazione, che ha dato prova di un grande slancio di solidarietà. Circa 60’000 privati hanno infatti messo a disposizione camere, appartamenti o case di vacanza.

Chi si offre volontario deve garantire un alloggio almeno per tre mesi e idealmente dovrebbe ospitare le persone fino a quando esse non siano finanziariamente indipendenti e possano trovare da sé un posto in cui vivere. Per ora non sono previsti sostegni finanziarie a livello federale alle famiglie ospitanti, ma spetta ai Cantoni riconoscere un eventuale sussidio.

  • L’approfondimento su swissinfo.ch delle mie colleghe Julia Crawford e Kaoru Uda.
  • La raccolta di tutti gli articoli sulla guerra in Ucraina su swissinfo.ch.
  • Intanto alcune persone che avevano cercato rifugio nei Paesi confinanti stanno cercando di tornare a casa. Il reportageCollegamento esterno di RSI News.
uomo soccorre una anziana
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Il Comitato Internazionale della Croce Rossa denuncia: la disinformazione ha raggiunto livelli mai visti nella guerra in Ucraina e ciò mette a rischio la sicurezza dei collaboratori e delle collaboratrici dell’organizzazione umanitaria.

In un rapporto pubblicato martedì, l’istituzione con sede a Ginevra tira il campanello d’allarme. Il rincorrersi di voci, notizie e resoconti fasulli sul suo operato sta complicando il lavoro sul campo e mette a rischio la vita del personale.

Ad esempio, l’organizzazione è stata accusata di coinvolgimento nelle evacuazioni forzate verso la Russia di 15’000 civili. Una notizia che il CICR ha fermamente smentito.

La visita del presidente del CICR Peter Maurer a Mosca, dove ha incontrato il ministro degli esteri Sergei Lavrov, ha pure suscitato molte critiche. Ciò che però pochi dicono, è che lo stesso Maurer si era recato prima anche a Kiev, dove aveva incontrato alti responsabili ucraini. Le Convenzioni di Ginevra esigono dal CICR di discutere con tutti gli attori di un conflitto, ricorda il direttore generale dell’organizzazione Robert Mardini. “Dobbiamo assicurarci di essere percepiti come neutrali e imparziali. Questa neutralità e il diritto internazionale umanitario, quando funzionano salvano davvero delle vite”, sottolinea Mardini alla BBC.

viadotto ferroviario
tvsvizzera

La Svizzera si è spesso distinta per le sue opere di ingegneria ferroviaria. Uno ‘know how’ che un gruppo di ingegneri elvetici ha saputo applicare anche in Italia, realizzando negli anni 1920 la linea Spoleto-Norcia.

Ventiquattro viadotti e 19 gallerie (alcune delle quali elicoidali) su un tracciato lungo 52 chilometri: sono alcune delle cifre che fanno capire la complessità della linea a scartamento ridotto progettata e realizzata un secolo fa da alcuni ingegneri svizzeri, tra cui Erwin Thomann.

Inaugurata nel 1926 e diretta da un altro svizzero, Paolo Basler, la ferrovia Spoleto-Norcia è stata una delle prime elettrificate in Italia ed è rimasta operativa per 42 anni, fino a quando l’allora ministro dei trasporti Oscar Luigi Scalfaro decise di dismetterla.

Furono smantellati pure i binari, ciò che ha reso impossibile il ripristino della linea a scopi turistici. Tuttavia, pur senza strada ferrata, il tracciato è in fase di recupero. La vecchia linea è infatti in parte percorribile a piedi, in bicicletta o a cavallo. Un’escursione attraverso paesaggi magnifici per ripercorrere una storia anche un po’ svizzera.

  • Il servizio di Gilberto Mastromatteo sulla linea Spoleto-Norcia pubblicato da tvsvizzera.it.
  • In questo articolo d’archivio potete invece riscoprire la storia di un’altra tratta che in passato collegava direttamente Basilea alla Riviera Ligure.
  • Qui vi presentiamo la storia della ferrovia del Bernina, patrimonio mondiale dell’Unesco.

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