
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Voi cosa fareste dopo due anni di pandemia che ci ha spesso obbligati a restare tra le quattro mura di casa? È vero, in Svizzera non sono state applicate restrizioni altrettanto severe che in altri Paesi europei. Nessuna autocertificazione, si è sempre potuti uscire di casa senza il timore di elicotteri o poliziotti che ti inseguissero… Malgrado ciò, l'ultima cosa che penserei di fare è di rinchiudermi in una prigione.
Eppure, questa idea ce l'hanno avuta più di 800 persone, che hanno inoltrato la loro candidatura per testare un nuovo carcere a Zurigo. Le autorità cantonali cercavano infatti dei detenuti volontari per mettere alla prova per quattro giorni l'infrastruttura prima dell'apertura. Visti i posti a disposizione nella prigione (241) si dovrà ora passare al setaccio tutte le candidature.
A volte la gente decisamente mi sorprende.

Altre due medaglie d’oro per le atlete svizzere alle Olimpiadi di Pechino: Corinne Suter si è imposta nella discesa libera, mentre Mathilde Gremaud nello slopestyle.
Lo sci alpino rossocrociate continua a fare incetta di medaglie. Dopo i trionfi di Beat Feuz (discesa), Lara Gut-Behrami (super-G) e Marco Odermatt (gigante), nonché i bronzi di Michelle Gisin (super-G), di Wendy Holdener (slalom) e della stessa Lara Gut-Behrami (gigante), martedì è stato il turno di Corinne Suter di salire sul gradino più alto del podio nella disciplina regina.
La 27enne svittese, già campionessa del Mondo a Cortina un anno fa, ha preceduto di 16 centesimi un’immensa Sofia Goggia, a cui per poco non riusciva un colpaccio che l’avrebbe di diritto proiettata nella storia dello sci. Ma anche con l’argento al collo la bergamasca può sorridere con fierezza. Dopo l’infortunio patito appena 23 giorni fa, pochi probabilmente avrebbero scommesso su di lei. Completa il podio l’altra italiana Nadia Delago.
La medaglia di Corinne Suter non è però stata l’unica soddisfazione per la delegazione rossocrociata. Nello slopestyle (disciplina dello sci freestyle) la friburghese Mathilde Gremaud ha infatti messo in bacheca la sua terza medaglia olimpica, questa volta quella con il metallo più prezioso. Già argento a PyeongChang e bronzo nel big air qualche giorno fa, Mathilde Gremaud ha staccato la beniamina di casa Eileen Gu e l’estone Kelly Sildaru.
- I servizi di RSI News sulle vittorie di Corinne SuterCollegamento esterno e di Mathilde GremaudCollegamento esterno.
- Lo speciale Pechino 2022Collegamento esterno di RSI News.

L’elettorato svizzero dovrà dire la sua sull’innalzamento a 65 anni dell’età di pensionamento delle donne. Il referendum promosso dalla sinistra e dei sindacati è riuscito.
Nell’arco di 50 giorni sono state raccolte oltre 100’000 firme, il doppio di quelle necessarie, ha annunciato martedì il presidente dell’Unione sindacale svizzera e parlamentare federale Pierre-Yves Maillard.
Il comitato all’origine del referendum, che riunisce Partito socialista, Verdi, sindacati e associazioni femminili, si oppone al nuovo progetto AVS 21, che prevede appunto tra le altre cose di portare l’età di pensionamento delle donne dagli attuali 64 anni a 65.
Il testo approvato dal Parlamento il 15 dicembre scorso dovrebbe permettere di garantire la solidità dell’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) almeno fino al 2030, con risparmi annui di 1,4 miliardi di franchi. Risparmi che però andranno a scapito delle donne, sottolinea il comitato referendario, che vedranno le loro rendite diminuire complessivamente di 1’200 franchi l’anno, sebbene registrino già pensioni inferiori di un terzo.
- La notiziaCollegamento esterno di Keystone-ATS ripresa dal Corriere del Ticino.
- Il servizioCollegamento esterno di RSI News.
- L’approfondimento della mia collega Pauline Turuban sull’aumento dell’età di pensionamento delle donne.

Abolire le restrizioni o almeno parte di esse sì, ma l’obbligo della mascherina dovrebbe rimanere: è l’opinione espressa da oltre il 60% degli intervistati e delle intervistate per un sondaggio organizzato dal gruppo editoriale Tamedia.
Il Governo svizzero dovrebbe annunciare mercoledì nuovi allentamenti. La maggioranza (53%) delle 11’411 persone interpellate per il sondaggio auspica un ritorno progressivo alla normale, mantenendo però alcune misure. Il 40% è invece dell’opinione che bisognerebbe abrogare tutti i provvedimenti ancora in vigore.
Alla domanda se sono d’accordo con il mantenimento dell’obbligo della mascherina, il 66% risponde di ‘sì’ per quanto concerne i trasporti pubblici e il 48% la vorrebbe in tutti gli spazi pubblici chiusi. Solo il 27% è contrario.
Per quanto concerne l’evoluzione pandemica, negli ultimi giorni si sta assistendo a un calo dei contagi. Nelle ultime 24 ore, ad esempio, sono stati segnalati 20’310 nuovi casi, mentre alcuni giorni fa erano sopra quota 30’000.
- L’articoloCollegamento esterno sul sondaggio pubblicato dal Tages-Anzeiger.
- Il servizioCollegamento esterno sul tema di Ticinonline.
- Coronavirus, la situazione in Svizzera: l’articolo di swissinfo.ch.

Eradicare la zanzara tigre è impossibile, ma si può cercare di contenerne la diffusione. Come? Sterilizzando i maschi.
Già da qualche anno la zanzara tigre ha fatto la sua apparizione a sud delle Alpi e negli ultimi tempi ne sono stati rinvenuti esemplari anche nella Svizzera tedesca e francese. Oltre ad essere particolarmente fastidioso, ma è un dettaglio, questo insetto ha la particolarità di essere un vettore potenziale di gravi malattie per l’essere umano: malaria, Zika, Chikungunya, febbre gialla, Dengue.
Un progetto pilota portato avanti dalla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) vuole limitarne la diffusione. I maschi, allevati in laboratorio, vengono fatti passare sotto i raggi X., ciò che causa diverse mutazioni casuali. “La prima cosa che però ‘salta’ quando ci sono le mutazioni, è il sistema riproduttivo – spiega la responsabile del progetto Eleonora Flacio. Quindi si producono maschi sterili che vengono rilasciati in gran numero nell’ambiente”. Questi vanno poi a cercare le femmine e si accoppiano con loro. Le uova depositate non si schiuderanno (perché non sono state fertilizzate) e con il tempo il numero di zanzare in circolazione diminuirà.
La ricerca, che deve ancora ricevere l’avallo delle autorità federali competenti, sarà effettuata in collaborazione con il Centro agricoltura ambienta di Crevalcore, in provincia di Bologna, il cui laboratorio si occuperà di sterilizzare i maschi, che saranno poi rilasciati in due località ticinesi.
- L’approfondimento su tvsvizzera.it della mia collega Marija Milanovic.
- Il dossierCollegamento esterno della SUPSI dedicato alla zanzara tigre.

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