
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Siamo ormai nel pieno del conto alla rovescia al Natale e la domanda che affligge ogni genitore è la stessa: quando bisogna dire alle bambine e ai bambini che Babbo Natale non esiste? Gli esperti consigliano di confermarlo nel momento in cui sono loro stessi ad esprimere dubbi o fare domande, salvo questa convinzione si protragga fino all’età delle medie. In tal caso, meglio aprir loro gli occhi, seppur con dolcezza.
Non è però quel che è successo a Noto, in Sicilia, dove ci ha pensato il vescovo locale a sfatare il mito tanto caro nell’età dell’infanzia. Incontrando una scolaresca, il monsignore ha detto ai piccoli e alle piccole che “Babbo Natale non esiste”, suscitando così contrarietà tra genitori e insegnanti. L’eco della vicenda è volata fin oltreoceano e se ne è occupato persino il New York Times, dedicando all’episodio un lungo articolo. Dopo questa notizia che ha fatto il giro del mondo, vi lascio all’attualità elvetica.
Buona lettura!

Dopo lunghe sessioni parlamentari la riforma pensionistica AVS 21 ha terminato l’iter legislativo con l’approvazione, avvenuta oggi, di entrambe le Camere.
Il progetto prevede diverse misure, le più significative sono l’aumento dell’età pensionabile per le donne a 65 anni e l’incremento dell’IVA.
La reazione del mondo sindacale non si è fatta attendere. L’Unione sindacale svizzera (USS) e l’organizzazione Travail.Suisse hanno infatti già comunicato l’intenzione di lanciare un referendum contro la riforma.
Per le organizzazioni dei lavoratori, questo progetto va a scapito delle donne, inoltre rimanda solo di qualche anno la questione del finanziamento del sistema pensionistico e preannuncia un aumento dell’età pensionabile per tutti. L’ultima parola spetterà al popolo.
- La notizia riportata da rsi.chCollegamento esterno.
- Il corposo dossier di swissinfo.ch sul sistema pensionistico svizzero.
- Tutto quello che c’è da sapere sul pensionamento in SvizzeraCollegamento esterno sul sito ch.ch.

La revisione della Legge Covid-19 è cosa fatta: le Camere hanno eliminato oggi le ultime divergenze in merito. Intanto si pensa ad un coordinamento a livello nazionale per sgravare i reparti di cure intense.
Il via libera alla proroga, fino al 31 dicembre 2022, degli aiuti ai settori più colpiti dalla pandemia è definitivo. Al contempo, il Servizio sanitario coordinato (SSC) propone che ogni reparto di cure intense aderisca a una rete ospedaliera per trasferimenti di pazienti e compensazioni di capacità.
In caso di un’occupazione pari o superiore all’85%, e con una quota pari almeno al 50% di pazienti Covid-19 all’interno di una di queste reti, verranno organizzati trasferimenti in altre strutture.
Oltre a evitare sovraccarichi a livello regionale, spiega l’SSC, questo sistema serve a conservare una capacità d’accoglienza omogenea in tutta la Svizzera. L’intenzione è che ospedali e Cantoni si sostengano reciprocamente in misura ancora maggiore nel trasferimento dei pazienti e rinviino altri interventi non urgenti per sgravare le cure intense.
- L’approvazione delle Camere su tio.chCollegamento esterno.
- La notizia sul trasferimento di pazienti riproposta dal cdt.chCollegamento esterno.
- L’opinione espressa oggi dai cantoni in merito alle prossime restrizioni ripresa dal sito de laregione.ch.Collegamento esterno
- La pagina del Servizio sanitario coordinato sul sito dell’AmministrazioneCollegamento esterno.

Il Kunsthaus di Zurigo e la Fondazione Collezione Bührle hanno tenuto oggi una conferenza stampa per stilare il bilancio annuale e fare chiarezza sulla controversa collezione Bührle.
Il sospetto è che la collezione, esposta nel museo zurighese dallo scorso ottobre, possa contenere arte depredata. Emil Georg Bührle era infatti diventato l’uomo più ricco della Svizzera grazie ai traffici di armi durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale.
A questo proposito Lukas Gloor, direttore della Fondazione Collezione Bührle, ha affermato che “Emil Bührle era vicino ai nazisti ma la sua collezione non è nazista”. Secondo lui si tratterebbe infatti di una collezione degli anni 1950, “una sorta di nuovo inizio dopo la guerra”.
Le opere della Fondazione Collezione Bührle esposte nel museo sono 203. La provenienza di 90 di queste non ha potuto essere completamente appurata ma è oggetto delle attuali ricerche.
- La conferenza stampa odierna su ripresa dal cdt.chCollegamento esterno.
- L’inaugurazione del nuovo edificio nel nostro servizio multimediale.
- La storia di Emil Bührle in un articolo di Andrea Tognina pubblicato su swissinfo.ch un anno fa.
- Alcuni dipinti della celebre collezione in una gallery fotografica di swissinfo.ch.

La pandemia ha accelerato alcune specifiche attività che si svolgono su Internet, in particolare l’e-government, lo rivela l’Ufficio federale di statistica (UST).
Il paragone con il periodo prepandemico (dati del 2019), mostra che alcune attività sono state svolte meno frequentemente. È il caso, per ovvi motivi, dei servizi legati a viaggi e alloggi. È invece cresciuto tutto ciò che riguarda sanità, formazione e attività di comunicazione (come le videoconferenze), ma anche lo scaricare e l’ascoltare musica.
Un settore che ha goduto di un grande incremento è quello dei servizi amministrativi online, con un aumento della quota di utenti dal 71% all’80%. Nel settore specifico dei moduli compilati online, sottolinea l’UST, l’incremento è davvero notevole: si è passati dal 43% al 68%.
Sorprendentemente, non si è invece rilevata una progressione degli acquisti online. Questo è però dovuto al fatto che una buona fetta di tali spese è legata solitamente a viaggi e cultura. Cambiano poi i metodi di pagamento: cala l’utilizzo delle carte di credito (dal 66% al 57% di utenti), a favore delle applicazioni per smartphone.
- La notizia di agenzia su tio.chCollegamento esterno.
- Il rapporto completoCollegamento esterno sull’utilizzo di internet pubblicato dall’UST.
- La pagina federale e-government.chCollegamento esterno.

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