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Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

Qui a nord delle Alpi, la primavera e l'estate piuttosto fresche e umide non hanno avuto un impatto solo sulle colture. Si è infatti appreso oggi che ad avere gravemente sofferto per la meteo sfavorevole è stata anche la produzione di miele.

Secondo l'associazione Apisuisse il raccolto di miele è stato in media di 7,2 kg per colonia, contro i 29,9 kg dell'anno scorso. Vista la situazione, il miele di produzione indigena rischia così di diventare merce più rara nei negozi.

Dopo questa introduzione mellifera vi lasciamo al nostro bollettino quotidiano. Buona lettura!

candele accese su una piazza
Keystone / Peter Schneider

Nel 2020 la speranza di vita alla nascita in Svizzera è diminuita come non succedeva dal 1944 per gli uomini e dal 1962 per le donne.

Il dato non giunge inaspettato, ma la conferma è arrivata lunedì dall’Ufficio federale di statistica. L’anno scorso la speranza di vita alla nascita è diminuita a 81 anni per gli uomini e a 85,1 per le donne. Il calo è stato rispettivamente di 0,9 e 0,5 anni.

Le contrazioni più importanti sono state registrate a Obvaldo, Ginevra e Ticino, con un calo per gli uomini di 2,5 nel primo Cantone e 2,3 anni negli altri due, mentre nei Grigioni non vi è stato nessun cambiamento. Il 2020 si caratterizza anche per un numero record di decessi (76’195, quasi 10’000 in più rispetto all’anno prima).

L’Ufficio federale di statistica traccia pure un paragone con la pandemia di spagnola nel 1918. Le differenze sono molte, in particolare quella legata alla mortalità. La spagnola causò infatti quasi 22’000 decessi (5,6 ogni 1’000 persone) mentre il Covid-19 7’600 (0,9 per mille). Tuttavia, vi sono anche delle similitudini: ad esempio, le due pandemie sono state più letali per gli uomini che per le donne.

statua della giustizia
Keystone / Stefan Puchner

Il 28 novembre prossimo l’elettorato svizzero dovrà pronunciarsi sull’iniziativa popolare che chiede che i giudici federali siano designati tramite sorteggio e non più direttamente dal Parlamento. Lunedì è sceso in campo un ampio comitato interpartitico per opporsi a questa proposta.

“Oggi i nostri giudici federali godono di legittimità democratica. Sono infatti eletti dal popolo stesso attraverso i suoi rappresentanti. Una lotteria non può sostituire la democrazia“, ha dichiarato il consigliere agli Stati liberale radicale Andrea Caroni.

Nel sistema attuale, secondo il comitato, i parlamentari garantiscono una composizione equilibrata del Tribunale federale per ciò che riguarda il sesso, le lingue e le visioni del mondo politico.

Per gli oppositori al sistema del sorteggio, i promotori dell’iniziativa dipingono un quadro cupo di un sistema giudiziario svizzero presumibilmente dipendente dai partiti ed ingiusto: non esiste alcuna prova che i giudici federali non siano indipendenti, tant’è che, in diverse occasioni, i partiti politici hanno espresso insoddisfazione per le decisioni prese dai “loro” giudici. Oltre a ciò, i giudici federali non sono mai stati rimossi dall’incarico per questo motivo.

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© Keystone / Christian Beutler

Un giornalismo troppo vicino al potere e privo di senso critico? Non è quello che emerge dallo studio “Qualità dei media 2020” del fög, l’istituto di ricerca di opinione pubblica e società dell’Università di Zurigo.

La qualità dei mass media svizzeri è rimasta complessivamente stabile, nonostante un ulteriore peggioramento della situazione economica di molti di loro e un forte aumento della disinformazione, veicolata soprattutto da social media, mezzi di informazione alternativi, portali video e app di messaggistica.

Come già nel 2019, l’attenzione si è rivolta soprattutto sulla pandemia, anche se in modo minore rispetto alla prima ondata. Il Covid-19 è stato meno spesso presentato esplicitamente come una minaccia. “L’accusa mossa ai media di creare panico non trova dunque riscontro nei dati empirici”, ha rilevato il direttore del fög Mark Eisenegger. E non ha trovato riscontro neppure la critica secondo cui i mass media sono troppo poco critici: solo lo 0,3% dei contributi analizzati per la ricerca erano molto positivi nei confronti delle autorità.

Tra i mass media presi in considerazione per lo studio della qualità vi era pure swissinfo.ch (di cui fa parte anche tvsvizzera.it). Con un punteggio complessivo di 7,2 (su 10), il portale della Radiotelevisione Svizzera figura nella parte alta della classifica, praticamente sullo stesso livello dei siti di media come la Neue Zürcher Zeitung o Le Temps.

La notiziaCollegamento esterno di Keystone-ATS ripresa da La Regione Ticino.

Il comunicato stampaCollegamento esterno del fög e la versione integraleCollegamento esterno dello studio (in tedesco)

vecchia cucina in un castello
Keystone / Jean-christophe Bott

Nella Svizzera francese, diversi castelli sono alla ricerca di un nuovo proprietario. Ma le transazioni sono spesso lunghe e complicate.

A scoraggiare potenziali acquirenti vi è naturalmente il prezzo. Ad esempio, il castello di Gingins, in vendita dal 2013, ha solo di recente trovato un compratore, che ha dovuto sborsare oltre 30 milioni di franchi.

Ma il costo di questi beni immobiliari non è l’unica ragione. Spesso, i proprietari vogliono mantenere il segreto e il dossier non può essere pubblicato su internet come se nulla fosse. “Mi è già capitato di dover prendere l’aereo per presentare il dossier ai clienti, per evitare fughe di notizie”, ha spiegato Alexandre Gallina, responsabile delle vendite di una società immobiliare.

A volte si procede a un’asta, come nel caso del castello Le Rosey. In questo caso quando leggerete questo bollettino forse sarete ancora in tempo per cercare di fare un affare. L’asta si è aperta il 7 ottobre e finirà questo lunedì alle 18. L’ultima offerta, di 14 milioni di franchi, è ancora insufficiente per questa proprietà il cui valore è stimato a circa 35 milioni.

  • Il servizioCollegamento esterno di RTS.
  • In questo articolo d’archivio di swissinfo.ch, la mia collega Isobel Leybold-Johnson aveva visitato il castello di Wildegg, nel Cantone Argovia.
  • In quest’altro servizio vi facciamo scoprire invece il castello di Chillon, una delle meraviglie della Svizzera, che però non è in vendita.



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