La televisione svizzera per l’Italia
donna seduta su una scrivania a casa

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

un anno fa, in Svizzera entrava in vigore l'obbligo di mascherina sui trasporti pubblici. Quello che consideravamo fino a un momento prima più che altro come una bizzarra mania di qualche turista asiatico, diventava improvvisamente un gesto quotidiano.

Un gesto apparentemente banale, ma di una portata simbolica ed emotiva probabilmente con pochi precedenti nella storia recente e che quasi certamente ci accompagnerà ancora un bel po' di tempo.

Ma non è solo la mascherina che è entrata a far parte della nostra quotidianità, come potrete leggere nel nostro bollettino.

donna seduta su una scrivania a casa
© Keystone / Christian Beutler

La pandemia ha decisamente dato un colpo di acceleratore al telelavoro. Una pratica che ha sicuramente diversi vantaggi per chi ne usufruisce, ma che può anche rivelarsi un’arma a doppio taglio per i lavoratori.

In alcuni campi professionali, la percentuale di persone che hanno lavorato da casa durante il 2020 è quasi raddoppiata. Ad esempio, nel settore ‘Finanza e assicurazioni’ la proporzione è passata dal 34 al 61,4%.

Questa evoluzione porta con sé diversi benefici per i lavoratori e probabilmente sopravvivrà almeno in parte dopo la fine della pandemia.

Tuttavia, questa flessibilità comporta anche dei pericoli, rileva Nicolas Pons-Vignon, professore in Trasformazioni del lavoro e innovazione sociale presso la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana: “Un datore di lavoro può dirsi: ‘se un lavoro può essere svolto da casa, non ho bisogno di impiegare un dipendente versandogli contributi e assicurazioni, posso farlo fare ad un esterno pagandolo a ore’”.

ignazio cassis
Keystone / Latvian Parliament Press Handout

È tempo di viaggi per i consiglieri federali: il ministro degli esteri Ignazio Cassis ha iniziato domenica un tour nei Paesi baltici, mentre la responsabile del Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni Simonetta Sommaruga è partita lunedì alla volta del Senegal e del Ghana.

Lettonia, Estonia e Lituania: sono queste le tre tappe che attendono Ignazio Cassis, che coi suoi omologhi discuterà in particolare di politica europea, cooperazione e delle attuali sfide internazionali.

Il viaggio del ministro degli esteri (nella foto in compagnia della presidente del parlamento lettone Inara Murniece) giunge a trent’anni dal riconoscimento dell’indipendenza dei tre Paesi baltici da parte della Svizzera e dalla ripresa delle relazioni bilaterali.

Simonetta Sommaruga è dal canto suo attesa lunedì a Dakar, da dove poi si trasferirà in Ghana. I colloqui verteranno principalmente sulla protezione del clima. Coi due Paesi la Svizzera ha sottoscritto accordi (quello con il Ghana sarà firmato durante la visita) che permettono alla Confederazione di compensare parte delle sue emissioni di CO2 grazie a progetti realizzati nei due Stati.

due persone con la barba
Keystone / Laurent Gillieron

Il comico francese Dieudonné a processo a Ginevra per discriminazione razziale, ingiuria e diffamazione.

Non è la prima volta che il controverso cabarettista francese si ritrova di fronte alla giustizia. In patria è già stato condannato più volte (l’ultima pochi giorni fa) per le sue esternazioni, in particolare antisemite.

Ed è proprio per un caso simile che Dieudonné si trova alla sbarra a Ginevra. Durante degli spettacoli nella regione, ha fatto dire a un suo personaggio che “le camere a gas non sono mai esistite”. Per il Ministero pubblico cantonale ciò rappresenta un caso di discriminazione razziale.

Rispondendo alla Corte, il comico si è detto “sbalordito” di trovarsi sotto processo per una frase espressa non da lui ma dal personaggio che incarnava per lo spettacolo: “Non nego assolutamente l’esistenza delle camere a gas […]. È la prima volta in trent’anni di spettacoli che sono giudicato per complicità con uno dei miei personaggi”.

turisti alla swissminiatur
Keystone / Elia Bianchi

Non è ancora primavera per il settore turistico svizzero, almeno non dappertutto. Ma le statistiche di maggio sono incoraggianti.

Dopo un 2019 da dimenticare, qualche raggio di sole comincia a trapelare per il turismo e il ramo alberghiero. Da gennaio a fine maggio sono stati registrati 9,1 milioni di pernottamenti, pari al 7,3% in più rispetto all’anno precedente.

A fare da traino sono naturalmente i turisti svizzeri, che rappresentano oltre i quattro quinti dei soggiorni in albergo. Tuttavia, gli ospiti stranieri cominciano a ritornare. Se un anno fa il loro numero si era ridotto quasi a zero, in maggio ne sono arrivati oltre 150’000 per più di 350’000 pernottamenti.

A trarre profitto dalla ripresa sono soprattutto le destinazioni più gettonate dagli svizzeri e in particolar modo il Ticino. Nel Cantone a sud delle Alpi in maggio sono stati registrati quasi 350’000 pernottamenti. Per ritrovare un dato altrettanto elevato, bisogna tornare al 1999.

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