La televisione svizzera per l’Italia
Palazzo Berlaymont (sede della Commissione europea) ripreso con lo speciale obiettivo detto fisheye

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

vi spero bene! Qui nella Svizzera italiana abbiamo delle nuove celebrità: Petronilla con Merlot e Athena con Pericle. Sono civette, una specie che dalle nostre parti era quasi scomparsa vent'anni fa ma grazie a un progetto di conservazione conta oggi una ventina di coppie nidificanti. Per sottolineare il buon esito della campagna, nonché i 40 anni dell'Associazione per lo studio e la conservazione degli uccelli che l'ha guidata, sono state installate due birdcam che consentono di osservare le due coppiette 24 ore su 24. Se volete dare un'occhiata, vi lascio gli indirizzi in fondo a questo bollettino.

Intanto, buona lettura dell'attualità e a domani.

Palazzo Berlaymont (sede della Commissione europea) ripreso con lo speciale obiettivo detto fisheye
Palazzo Berlaymont a Bruxelles, sede della Commissione europea. Keystone / Olivier Hoslet

La Svizzera ha dunque messo fine alle trattative per un accordo quadro con l’UE. Uno strappo poco compreso all’estero.

È quel che emerge dalle reazioni raccolte all’indomani della decisione del Consiglio federale, che ha rinunciato definitivamente a firmare il testo, frutto di anni di negoziati nei quali tuttavia non si è trovata una vera intesa su tre punti: la protezione dei salari, gli aiuto di Stato e la cittadinanza europea.

La Commissione europea ha espresso rammarico ed esclude la conclusione di altri trattati che regolino la partecipazione della Svizzera al mercato comunitario, così come l’aggiornamento di quelli esistenti. È “questione di equità” con gli altri Paesi e di certezza del diritto, scrive.

SWI swissinfo.ch ha sentito al proposito il deputato al parlamento federale tedesco Garhard Zickenheiner, che si dice deluso e preoccupato, e passato in rassegna le dichiarazioni di altri politici dei Paesi limitrofi impegnati sul fronte dei rapporti con Berna, nonché i commenti delle testate giornalistiche europee.

Armadietto con sportello scorrevole aperto, si vede un campionario di medicamenti
© Keystone / Gaetan Bally

Le differenze di prezzo dei medicinali tra Svizzera e Paesi europei comparabili non fanno che crescere.

Secondo l’ultima indagine realizzata congiuntamente da Interpharma e santésuisse, il divario è enorme per i cosiddetti generici (farmaci equivalenti), che il mese scorso risultavano più cari del 45,2% rispetto ai prezzi medi di Danimarca, Austria, Belgio, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Svezia, Finlandia e Francia (dato dell’aprile 2020: +42%).

Meno ampia la differenza sui medicamenti originali per i quali la protezione del brevetto è scaduta (+11,5%, contro il +10% dell’anno prima) mentre i preparati innovativi restano i meno sopravvalutati nella Confederazione: +6,9% (+4,5% nel 2020).

Stando alle due associazioni (la prima rappresenta le aziende farmaceutiche attive nella ricerca, la seconda numerosi assicuratori malattia), l’aumento del divario va attribuito principalmente all’andamento dei tassi di cambio.

  • La notizia completa -con le differenze sui prezzi di fabbrica e le divergenze tra Interpharma e santésuisse- da tvsvizzera.it
  • Solo negli USA la spesa sanitaria per abitante è più alta che in Svizzera: un disegno di legge mira ad abbassare i prezzi dei farmaci, ma è osteggiato dalle big pharma [la corrispondenza di Alexis Rapin]
  • Svizzera Paese di farmaceutiche, ma non vi si producono più vaccini: perché? La risposta in un recente approfondimentoCollegamento esterno di Teleticino-Ticinonews
Classe di ragazzini raggruppati sotto una pianta in cortile di un paese caldo
Questa scuola nella periferia di Pemba accoglie circa 500 allievi fuggiti dagli scontri più a nord, 14 aprile 2021. Keystone / Joao Relvas

L’inviato svizzero delle Nazioni Unite mette in guardia contro un intervento armato internazionale in Mozambico.

Da oltre tre anni, il nord del Paese -una regione lambita da una rotta marittima strategica e che custodisce immense riserve di gas- è teatro di scontri tra un gruppo di fondamentalisti islamici e le forze governative. Un’escalation di violenza sfociata in veri e propri crimini di guerra.

Popolato da quasi 28 milioni di persone di cui il 46% sotto la soglia di povertà, il Mozambico sta precipitando in una profonda crisi umanitaria. Il conflitto comincia a preoccupare anche le grandi potenze, specie da quando gli attacchi dei jihadisti pregiudicano i loro interessi nella regione.

Il ticinese Mirko Manzoni -ex ambasciatore svizzero a Maputo, oggi inviato personale del segretario generale dell’Onu- analizza in un’intervista a SWI swissinfo.ch la situazione nel Paese. Responsabile dell’attuazione degli accordi di pace seguiti alla guerra civile del 1981-1994, Manzoni spiega inoltre perché un intervento esterno sarebbe inopportuno.

  • Uno svizzero in aiuto a un Mozambico in crisi: l’intervista del mio collega Frédéric Burnand, che contempla anche un passaggio sulle imprese elvetiche in Mozambico
  • Come i terroristi espandono la loro attività mentre la nostra attenzione è catalizzata dal Covid: l’analisi di un giornalista specializzato in un libro recensitoCollegamento esterno dal Corriere del Ticino
  • La lotta crescente per le risorse naturali in Africa orientale: l’analisiCollegamento esterno proposta poco più di un anno fa dal settimanale Azione
Primo piano di Alain Berset al pulpito di quella che si intuisce essere una sala di Gran Consiglio
Keystone / Urs Flueeler

La pandemia di Covid-19 ha messo alla prova il federalismo in Svizzera, e lo ha rafforzato.

È quanto ha dichiarato giovedì il consigliere federale Alain Berset [foto], capo del Dipartimento federale dell’interno (DFI), alla sesta conferenza nazionale sul tema a Basilea Città.

La suddivisione del potere è una delle più grandi forze del nostro Paese, ha detto, e il fatto che la sussidiarietà tra Cantoni e Confederazione non sia regolata in modo rigido (“Non tutto è previsto dalle leggi”) rende necessario essere pragmatici, comunicare e coordinarsi.

Ecco allora che questa crisi, affrontata con un intervento più incisivo del solito da parte di Berna (ma solo in un primo tempo, ha sostenuto il consigliere federale), ha di fatto rafforzato il federalismo, anche mostrando le possibili difficoltà e chiarendo dove è necessario oliare i meccanismi o stringere qualche bullone, ha concluso Berset.

  • Il discorso di Berset nel dispaccioCollegamento esterno Keystone-ATS ripreso da SWI swissinfo.ch
  • Conferenza nazionale sul federalismo 2021: il sitoCollegamento esterno della due giorni con l’intero programma (che si svolge in buona parte online)
  • Federalismo da risorsa a ostacolo: secondo uno studio del Politecnico di Zurigo (citatoCollegamento esterno da tio.ch – 20 Minuti) non ha affatto aiutato nella lotta alla pandemia

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la prima paginaCollegamento esterno dedicata alle civette e ai 40 anni di Ficedula [da l’Informatore]
la pagina di accessoCollegamento esterno alle immagini trasmesse in streaming [da ficedula.ch]

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