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Morto il "Re delle fake news"

"Manifestante anti-Trump ammette: Sono stato pagato 3'500 dollari per venire a protestare". "Bill Murray ferma accidentalmente una rapina a Phoenix, Arizona". Sono solo alcune delle bufale, spesso virali, per le quali è divenuto famoso il comico Paul Horner. Il 38enne è stato trovato morto a casa sua lo scorso 18 settembre.

Questo contenuto è stato pubblicato il 27 settembre 2017
tvsvizzera.it/Zz con RSI (TG del 27.09.2017)
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Paul Horner, diventato famoso durante le ultime presidenziali statunitensi per le bufale virali sul web, è stato trovato morto nella sua casa vicino a Phoenix, in Arizona. 

Secondo quanto reso noto Ufficio dello Sceriffo della Contea di Maricopa, Horner, che aveva 38 anni, sarebbe deceduto lo scorso 18 settembre. Secondo le prime analisi degli inquirenti la causa sarebbe un’overdose accidentale.

Tra le fake news più conosciute diffuse da Horner ci sono per esempio quella che Obama era gay e musulmano radicale, o quella sui manifestanti anti-Trump che erano pagati. La sua notorietà è cresciuta soprattutto durante la campagna elettorale del 2016, tanto che in un'intervista al Washington Post del 17 novembre scorso, si era detto convinto che il tycoon avesse conquistato la Casa Bianca proprio grazie a lui.

Scopo educativo

Utilizzando nomi di siti che suonano ufficiali, come microsoftsite.com o CNN.co.de, Horner ha tratto in inganno molte persone che hanno condiviso le sue bufale prendendole per notizie vere. 

“Tutto quello che scrivo ha lo scopo morale di prendere di mira quello che non mi piace della società. Le persone che sono ingannate dalle mie storie sono il mio obiettivo. Voglio cambiare il modo in cui pensano”, aveva detto durante un’intervista lo scorso anno. 

Le notizie di Horn volevano essere anche una critica alla superficialità con la quale vengono trasmesse le informazioni. “Titolo, foto e i primi paragrafi sembrano sempre super legittimi”, aveva spiegato il comico, “dopodiché comincio gradualmente ad aggiungere sempre più ca---te ridicole”. 

Prima di condividere, insomma, meglio leggere fino alla fine.

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