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Nelly Staderini

Transafricana

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«Se ce l’avete, è perché ve l’ha portato un camion»: così c’è scritto dietro gli enormi tir che trasportano ogni tipo di merce lungo le high way americane. Anche in Africa ci sono strade chilometriche che attraversano gli Stati, ma lì i camion ti consegnano anche un’altra merce che nessuno vuole: giorno e notte, su e giù per il Paese, i nostri camionisti ci portano a casa l’Aids. Non c’è scampo, mogli e promesse spose sono tutte contagiate, è una catena ininterrotta che parte dal Sudafrica, attraversa lo Zimbabwe e lo Zambia: è la transafricana, ma la chiamano l’autostrada della morte. No, non sono gli incidenti stradali ad alzare la media dei decessi ma questa nuova malattia che non dà scampo. A ogni fermata per fare benzina c’è una prostituta che accetta un rapporto non protetto: glielo chiedono e loro lo fanno, devono guadagnarsi la giornata e il cliente ha sempre ragione… Una dopo l’altra si ammalano tutte e per guadagnarsi da vivere sono costrette a morire. Ai nostri uomini non piace usare il preservativo, d’altronde lo ha detto anche il papa quando è venuto quaggiù che non si devono usare questi profilattici. Dio non vuole, e nemmeno mio marito, che in casa nostra è come un dio, no, neanche mio marito le vuole queste protezioni di plastica, e come si deve fare sesso nel nostro letto lo decide lui. Alla missione predicano l’astinenza, ma gli uomini non ci vanno mai a catechismo perché sono sempre su e giù col camion a lavorare. E che vuoi? Quando stai lontano per un mese o più non puoi aspettare di tornare a casa, la natura ti chiama, ti devi sfogare e la catena si allunga come un rosario infinito. Se anche il vaccino fosse un bicchiere d’acqua noi continueremmo a morire perché qui non arrivano né acqua né medicine e i nostri figli nascono già condannati. Una ragazza del villaggio mi ha detto che ci sarebbe un modo per proteggerci di nascosto: i dottori volanti hanno portato delle pasticche segrete che possiamo infilarci da sole poco prima del dovere coniugale, ma io ho avuto paura di essere scoperta, mio marito non mi avrebbe mai perdonato e così mi sono ammalata, come tutti… Ditelo ai dottori volanti, ai missionari, alle donne di città che vogliono aiutarci: qui il sesso appartiene agli uomini, è scritto così da sempre, chi siamo noi per cambiare?

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