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Andy Warhol conquista Roma

Vero e proprio boom di visitatori per "Andy Warhol", la mostra allestita al Complesso del Vittoriano fino al 3 febbraio. Del padre della Pop Art, la mostra propone al pubblico un articolato percorso attraverso 170 opere che dagli anni '60 arriva fino alla morte dell'artista, avvenuta nel 1987.

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Un’icone popolare come Marilyn Monroe accanto al barattolo della Campbell’s Soup; lo ‘scandaloso’ adesivo della banana sulla copertina dell’album The Velvet Underground and Nico, e poi i ‘flowers’, il Vesuvio, gli stilisti più acclamati come Armani, Versace e Valentino, il mondo della musica con Mick Jagger e Michael Jackson, la lunga serie di Polaroid con i personaggi più disparati. Infine i celebri self portrait, da cui emerge lo sguardo vivo e disincantato del genio. 

Il mito di Andy Warhol arriva a Roma in una grande mostra che rende omaggio all’artista e all’uomo, a 90 anni dalla nascita, allestita fino al 3 febbraio al Complesso del Vittoriano. Dalle origini della Pop Art, di cui Warhol è creatore ma anche un po’ figlio, fino al 1987, quando al vertice del successo muore dopo un banale intervento, la mostra romana ripercorre non solo la carriera dell’artista ma anche la sua vita straordinaria, fatta di trasgressioni, intuizioni ed eccessi, restituendo lo spirito di tre decenni, dagli anni ’60 agli anni ’80. 

In mostra oltre 170 opere

Nell’esposizione emergono la capacità visionaria e le ossessioni di Warhol, che riuscì a confrontarsi in modo inedito con le nuove forme di comunicazione di massa, rivoluzionando non solo il concetto stesso di arte e la pratica artistica, ma anche il mondo della musica, delcinema, della moda.    

Con Warhol l’opera d’arte è diventata immediata e ha perso la sua sacralità entrando nel quotidiano, come dimostrano le sue serigrafie e i suoi soggetti, riprodotti ovunque e su qualsiasi formato.    


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