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Venti di guerra a Gaza

due ragazzi tra le rovine di un edificio
La sede della tv di Hamas è stata rasa al suolo. Keystone

Non si placa la violenza nella striscia di Gaza. Era dal conflitto del 2014 che non si assisteva a scontri di una tale intensità.

La spirale di violenza si è innescata domenica, dopo l’incursione di un’unità d’élite dell’esercito israeliano, penetrata per alcuni chilometri nella striscia. Nello scontro a fuoco scoppiato con i miliziani di Hamas, sono rimasti uccisi sette palestinesi e un militare dello Stato ebraico.

Hamas ha reagito sparando centinaia di razzi verso il territorio israeliano, causando la morte di una persona (ironia della sorte un palestinese che si trovava a Ashqelon, a sud di Tel Aviv) e decine di feriti. Israele ha risposto con un fuoco d’artiglieria e dei raid aerei. Diversi edifici sono stati distrutti, tra cui ad esempio la sede della televisione di Hamas. L’ultimo bilancio fa stato di almeno sei morti nelle ultime 24 ore tra i palestinesi. Era dalla guerra del 2014 che non si assisteva a scontri di una tale intensità. 

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Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha esortato le parti “a esercitare la massima moderazione”.

In un comunicato, le fazioni palestinesi di Gaza hanno minacciato di colpire la città di Beersheba, nel sud di Israele, e il porto di Ashdod, nel caso in cui lo Stato ebraico non dovesse cessare il fuoco.

L’esercito israeliano sta dal canto suo facendo affluire rinforzi nella zona.


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