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Mario, il Regno Unito e l’Italia

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Hypercorsivo di Massimo Donelli

Meglio chiarirlo subito: questo hypercorsivo parla di Mario BalotelliCollegamento esterno, ma non si occupa di calcio. Il calcio fa solo da sfondo a una vicenda umana e professionale che ha messo a nudo, implacabilmente, i limiti di una nazione, l’Italia, e la grandezza di un’altra nazione, il Regno Unito.

Paroloni?

Se vi va di proseguire, scoprirete che non si tratta di paroloni, anzi…

Breve riassunto, per cominciare.

Genio (calcistico) e sregolatezza (esistenziale), Balotelli fa parte della Nazionale che gioca al peggio i Mondiali del Brasile.Collegamento esterno Al ritorno da quella imbarazzante esperienza, giusto un anno fa (il 22 agosto, per la precisione), colpo di scenaCollegamento esterno: il MilanCollegamento esterno lo cede al LiverpoolCollegamento esterno per 20 milioni di euro e lui si assicura un contratto quadriennale da 24 milioni di euro.

Tutti contenti?

Sì, tutti contenti.

Quelli del Milan per essersi sbarazzati di un problema.

Quelli del Liverpool convinti di aver acquistato un top playerCollegamento esterno.

E Mario, ricoperto d’oro dopo essere stato ricoperto di insulti per la figuraccia mondialeCollegamento esterno.

Mentre ancora in Italia si fregano le mani, lassù, nel cuore industriale della vecchia Inghilterra cominciano a strapparsi i capelli: in campo Balotelli è un disastroCollegamento esterno, fuori dal campo crea solo problemiCollegamento esterno.

Così, in tempi record, finisce in tribuna, a guardare gli altri che giocano.

E quest’estate, quando il Liverpool parte per una tournée in Estremo Oriente, lui non c’èCollegamento esterno: lo lasciano a MelwoodCollegamento esterno, il centro di allenamento che si trova nella periferia di West DerbyCollegamento esterno.

In castigo, insomma. Con un anno e più di ritardo rispetto alla sculacciata mediatica che invocammo proprio qui a Radio Monteceneri, chiedendo a Cesare PrandelliCollegamento esterno, commissario tecnico della Nazionale italiana, di non portarlo ai Mondiali dopo l’ennesimo fattaccioCollegamento esterno di cui il cosiddetto Supermario si era reso protagonista.

Fummo inascoltati, naturalmente.

Perché in Italia, dal 6 politicoCollegamento esterno in poi, non si boccia più nessuno.

Non si punisce mai nessuno.

Non esiste sanzione sociale.

Ti dimetti da ministro per uno scandaloCollegamento esterno?

Diventi capogruppo alla Camera dei deputatiCollegamento esterno (vero Maurizio LupiCollegamento esterno?).

Sei il peggior sindaco nella storia millenaria di Roma?

Mica finisci a casa: ti “affiancano” il prefettoCollegamento esterno (vero Ignazio MarinoCollegamento esterno?).

Sei stato licenziato perché hai fatto fiasco come allenatoreCollegamento esterno?

Subito pronto un bell’ingaggio in tv come commentatore di calcioCollegamento esterno (vero Andrea StramaccioniCollegamento esterno?).

In Italia.

Ma nel Regno Unito no.

Là chi sbaglia paga.

Là se cadi esci di scena.

Là quando infrangi la legge vai in galera.

Per esempio, nasce un problema con gli hooligansCollegamento esterno?

Lo risolvono: stadi sicuri, pene durissime per chi infrange le regole, nessun sconto di penaCollegamento esterno.

Là.

In Italia, no.

In Italia, tra DaspoCollegamento esterno e tessera del tifosoCollegamento esterno, per un Genny ‘a carogna che finisce maleCollegamento esterno ci sono migliaia di delinquenti che vivono indisturbati il tifo come un’attività violenta, da praticare con coltelli e sbarre d’acciaio dentro e fuori stadi orrendi e insicuri.

Là Balotelli finisce nell’angolo dei cattivi.

In Italia torna bel bello come se nulla fosse successo (o quasi).

Da pochi giorni, infatti, è nuovamente un giocatore del MilanCollegamento esterno, che conta di centrare un obiettivo fin qui fallito da tutti: fargli mettere la testa a posto.

Che cosa è cambiato in dodici mesi per poter pensare che la mission impossible divenga realtà?

L’allenatore.

Sulla panchina dei rossoneri, ora, c’è Sinisa MihajlovicCollegamento esterno.

Ha carattere da vendere.

E’ grande, grosso e intelligente.

Parla chiaro e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.

Soprattutto, non è italiano.

E’ serbo.

Orgogliosamente serbo.

E i serbi tutto sono meno che mollacchioni…

Mario lo sa, Sinisa sembra dipinto per fare il miracolo.

E magari lo farà.

Anche perché se il ragazzo non ne ha più imbroccata una, a questo punto (come è capitato di dire in un altro hypercorsivo) può solo risorgere.

Almeno, noi glielo auguriamo.

Con tutto il cuore.

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