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In piazza a Zurigo contro la ‘bugia del coronavirus’

Gruppo di perse in piazza, una indossa una mascherina da carnevale con orecchie e vibrisse da gatto
Non esattamente senza. Keystone / Ennio Leanza

Circa 500 persone si sono riunite sabato a Zurigo per protestare contro quella che chiamano "bugia del coronavirus". Per principio non indossavano la mascherina, che tuttavia era stata posta come condizione per autorizzare l'evento: la polizia, dopo averli sollecitati più volte invano a proteggersi, ha effettuato controlli personali e allontanato o portato via alcuni partecipanti.

Gli allontanamenti sono stati una settantina, mentre due persone -uno svizzero e un olandese- sono state temporaneamente fermate, ha comunicato in serata la polizia cittadina riferendo che un numero ancora imprecisato di partecipanti sarà denunciato.

Due poliziotti in tenuta antisommossa trascinano via, tenendolo per gambe e braccia, una persona da un raduno
Decine di persone sono state allontanate. Imprecisato il numero di denunce. Keystone / Ennio Leanza

Gli organizzatori avevano intenzione di guidare un corteo dalla Turbinenplatz, nel quartiere-distretto 5, al Platzspitz, il parco situato nei pressi della stazione centrale, ma le autorità hanno concesso loro solo un’azione dimostrativa stanziale sulla piazza di partenza.

Grande il dispiegamento di polizia sul posto, come anche delle cosiddette “squadre di dialogo” che hanno cercato un contatto con i manifestanti. Gli appelli delle forze dell’ordine a indossare la mascherina e mantenere le distanze, diffusi attraverso un megafono, sono stati fischiati.

La situazione, in generale tranquilla, ha rischiato di precipitare solo in cui gli agenti sono intervenuti per portare via alcuni dimostranti, tuttavia non vi sono state azioni violente.

“Fascismo”

L’autore satirico Andreas Thiel, invitato come ospite illustre a tenere un discorso, ha preso brevemente la parola prima dell’intervento delle forze dell’ordine per dire che l’attuale situazione gli ricorda il fascismo: esprimere un’opinione differente non è più permesso, sostiene.

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Anche il comico Marco Rima ha riconosciuto “tratti dittatoriali”. “Secondo alcuni opinionisti, siamo una folla di idioti. E noi lo siamo”, ha detto, perché “idiota” viene dal greco e significa “privato”. Rima ha chiesto che la “isteria della scienza” lasci il posto al buon senso.

All’origine dell’evento vi è l’associazione Bürgerforum Schweiz (Forum dei cittadini), fondata da un ex consigliere comunale dell’Unione democratica di centro (destra conservatrice) di Zurigo, Daniel Regli.
 

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tvsvizzera.it/ri con RSI (TG del 19.09.2020)

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