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Addio all’ultimo ‘Beat’ Lawrence Ferlinghetti

Primissimo piano di uomo sull ottantina, si intuisce in abito, con occhiali dalla montatura rossa e barba bianca; sfondo nero
Ferlinghetti in un'immagine del 2005. Ap2005

È morto lunedì a 101 anni il poeta ed editore statunitense Lawrence Ferlinghetti, uno dei padri della Beat Generation e proprietario della casa editrice e libreria City Lights a San Francisco, che di quel movimento artistico e letterario fu il tempio. A darne notizia è stato martedì il figlio Lorenzo.

Ferlinghetti, che è spirato nella sua casa della città californiana a causa di una malattia polmonare, per il centenario aveva pubblicato un’autobiografia intitolata ‘Little boy’. “Cresciuto da romantico contestatore, ha conservato la sua giovanile visione di una vita destinata a durare per sempre, immortale come lo è ogni giovane, convinto che la sua identità speciale non morirà mai”, si conclude il libro.

Scopritore di Allen Ginsberg, Jack Kerouac, Gregory Corso, William S. Burroughs e molti altri, Lawrence Ferlinghetti era nato a Yonkers (News York) il 24 marzo 1919. Non ebbe vita facile: il padre morì prima che sua madre partorisse e fosse, poco dopo, rinchiusa in manicomio. La donna ne uscì sei anni dopo e chiese di riaverlo, ma il piccolo scelse di rimanere con la famiglia affidataria.

Lawrence Ferlinghetti trascorse alcuni anni lavorando e studiando a Manhattan fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale, quando fu arruolato in Marina. Un mese e mezzo dopo lo scoppio della bomba atomica vide le rovine di Nagasaki: “L’inferno in terra che mi rese all’istante pacifista per tutta la vita”.

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La libreria City Lights a North Beach

In ‘Little boy’ si parla anche dell’Italia, paese che amava, l’unico cui abbia dato il permesso di aprire una succursale di ‘City lights’ (negli anni ’90 a Firenze), dove ha esposto i suoi quadri e soggiornato spesso (Roma) e dove nel 2011 ha partecipato alle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità (a Torino, che gli dedicò una mostra).

In seguito, studiò alla Sorbona a Parigi, prima di tornare negli Stati Uniti e stabilirsi all’Ovest, nell’allora piccola San Francisco. Nel 1953, vi aprì una libreria per poter stare dietro la cassa e leggere e scrivere in pace. Lì cominciò a frequentare quelli che presto sarebbero stati definiti Beat, come movimento giovanile e di espressione artistica.

Poeta e pittore, Ferlinghetti fu editore di un gruppo di scrittori ai quali -da un punto di vista strettamente letterario- non apparteneva; in sostanza, fece da imprenditore a un gruppo di amici. La prima edizione di ‘Howl’ di Allen Ginsberg con la City Lights Books gli costò nel 1956 un arresto e processo per pubblicazione oscena, da cui fu assolto difendendosi da solo. La vicenda rese internazionalmente noti entrambi.

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Nel servizio RSI, un ritratto del longevo Ferlinghetti e il suo ruolo nella diffusione della controcultura anni ’50-’60.

Dipinse per tutta la vita, ma espose per la prima volta suoi disegni e dipinti a 101 anni compiuti, lo scorso settembre alla galleria New Release di New York.

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