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Leggi più severe per la pubblicità delle sigarette

Un impiegato della Società di affissioni mentre appende una pubblicità su una marca di sigarette.
La nuova legge regolamenta in modo più severe la pubblicità: vietata da tutti gli spazi pubblici. © Keystone / Gaetan Bally

Cinque anni di discussioni sulla nuova legge sui prodotti del tabacco - un primo progetto nel 2016 era stato rispedito al Governo - sono giunti a conclusione mercoledì. Le ultime divergenze tra i due rami del Parlamento sono state appianate. 

La nuova legge dalla metà del 2023 vieterà la vendita ai minorenni in tutta la Svizzera (oggi in 12 cantoni il limite è fissato a 16 anni e in tre non esiste proprio) e regolamenterà in modo più severo la pubblicità, che non sarà permessa non solo alla radio e in televisione, ma anche in cinema e spazi pubblici.

Secondo una stima dell’Ufficio federale di statistica, il fumo è la prima causa di decessi in Svizzera: ogni anno provoca 9’500 morti e i costi generati sono stimati a 214 milioni di franchi all’anno. La proporzione di consumatori non è cambiata negli ultimi 10 anni: stagna attorno al 27%.

I produttori non potranno patrocinare eventi di carattere internazionale e rivolti ai minorenni. I cantoni saranno inoltre autorizzati ad adottare restrizioni più severe e il raggio di applicazione è stato esteso anche alle sigarette elettroniche.

La norma – che fornisce pure la base legale per i test di acquisto volti a verificare il rispetto delle regole – doveva permettere alla Confederazione di ratificare una convenzione dell’OMS. Per come è stata formulata, questo non sarà possibile, ha ricordato il consigliere federale Alain Berset.

Si tratta inoltre di un controprogetto indiretto all’iniziativa contro la pubblicità del tabacco, più restrittiva, che entrambe le Camere hanno invitato a respingere e su cui il popolo sarà chiamato a pronunciarsi, a meno che i promotori dell’iniziativa siano soddisfatti dalla nuova legge e non ritirino l’iniziativa.

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