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Le donne UDC poco interessate ad entrare in governo

Da sinistra a destra Monika Ruegger-Hurschler e Esther Friedli.
Da sinistra a destra Monika Ruegger-Hurschler e Esther Friedli con Martina Bircher tutte esponenti dell'UDC in Consigllio nazionale. Keystone / Marcel Bieri

Altre due donne UDC, Monika Rüegger e Esther Friedli, hanno dichiarato di non essere disponibili a figurare tra i candidati dell'Unione democratica di centro per la successione di Ueli Maurer in Consiglio federale. In corsa  finora solo i bernesi Albert Roesti e Werner Salzmann. 

La notizia di altre due defezioni è stata resa noto dalle stesse consigliere nazionali che rientravano tra le papabili al fianco, tra gli altri, dei bernesi Albert Roesti e Werner Salzmann che finora sono gli unici ad aver annunciato il proprio interesse a partecipare alla corsa.

La 54enne obvaldese Monika Rüegger, tramite i social, ha fatto sapere di non essere interessata per concentrarsi sulla rappresentanza del suo cantone a Berna e per avere tempo per la sua famiglia.

La 45enne sangallese Esther Friedli venerdì ha invece incontrato i media per spiegare che ha altre mire politiche. La compagna dell’ex presidente nazionale Toni Brunner punterà a conquistare per l’UDC il seggio al Consiglio degli Stati che diventerà vacante alla fine dell’anno per le dimissioni del socialista Paul Rechsteiner.

Alla stessa stregua hanno già fatto sapere di non voler partecipare, tra le altre, la zurighese Natalie Rickli (una delle favorite), la sciaffusana Cornelia Stamma Hurter e la grigionese Magdalena Martullo-Blocher.

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Se le prime due hanno motivato la loro decisione, affermando che si sarebbero concentrate sul loro ruolo politico a livello cantonale, la figlia dell’ex consigliere federale Christoph Blocher, Magdalena, ha preeso questa decisione per l’impossiblità di abbandonare la direzione della Ems Chemie da un momento all’altro.

La questione zurighese

Setttimana scorsa l’ex consigliere federale e tribuno UDC ha ricordato che il seggio dello zurighese di Ueli Maurer non deve neccessariamente essere ricoperto da un altro zurighese. D’altra parte, ha sottolineato Blocher,  i parlamentari democentristi del canton Zurigo spesso rifiutano di candidarsi perché dirigono un’impresa.

Verso un ticket uomo-donna?

Da giorni tiene inoltre banco il tema della possibile esclusione del Canton Zurigo dall’Esecutivo: e sarebbe solo la seconda volta dalla nascita della Svizzera moderna. Le due persone uscite finora allo scoperto sono entrambe bernesi: è quindi immaginabile un ticket con candidati provenienti dallo stesso cantone? “Il ticket in sé è qualcosa che auspico, per dare opzioni al Parlamento. Tuttavia, anche un ticket formato dallo stesso cantone è possibile, come pure un ticket uomo-donna”.

Chiesa: “In ballo altri nomi, ma li tengo discreti”

Marco Chiesa, il presidente del partito, si aspettava più persone pronte a lanciarsi nella corsa al Governo? “Le sezioni sono responsabili per comunicare alla commissione-cerca quali sono le persone che vogliono candidare e così stanno facendo. Sono però a conoscenza di altre candidature, ma le tengo discrete, perché è così che deve essere la procedura”.

Salzamann e Rösti non sono quindi destinati a restare gli unici ad ambire al Consiglio federale in seno all’UDC, ma Chiesa sui nomi che potrebbero aggiungersi non si sbilancia.


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