A sostenerlo è Ivan Adamovich, amministratore delegato dell'istituto zurighese Private Client Bank, che commenta così l'attuale momento sui mercati valutari.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
Il problema è che l’Eurozona non è un’area valutaria ottimale, afferma l’esperto in dichiarazioni riportate dalla Neue Zürcher Zeitung (NZZ) online. “L’euro è una moneta debole, in un certo senso è la lira di oggi”.
Venerdì il corso della valuta europea è sceso a 0,9206 franchi: è il livello più basso osservato dal 15 gennaio 2015, giorno in cui la Banca nazionale svizzera (BNS) abolì la soglia minima di 1,20 fino ad allora fissata in modo unilaterale, scatenando una tempesta sui mercati dei cambi: quel giorno l’euro precipitò a tratti sino a 0,8423 franchi (un valore che peraltro non tutti considerano come effettivo: in alcuni momenti non fu più nemmeno possibile determinare il corso). Oggi l’euro è scambiato a circa 0,93 franchi.
Gli specialisti spiegano l’evoluzione in atto con le preoccupazioni sulla crescita nel vecchio continente. “Il diverso sviluppo economico negli Stati Uniti e in Europa è alla base della debolezza dell’euro”, illustra Thomas Stucki, responsabile degli investimenti della Banca cantonale di San Gallo (SGKB) alla NZZ. Molti osservatori ritengono che l’economia statunitense, sotto il futuro presidente Donald Trump, continuerà a espandersi molto più velocemente di quella dell’Eurozona.
Secondo Adamovich l’unione monetaria potrebbe funzionare meglio se la concorrenza fiscale tra gli stati membri fosse rafforzata, invece di essere limitata. A suo avviso anche mercati del lavoro più flessibili sarebbero un passo nella giusta direzione e le finanze pubbliche avrebbero bisogno di un ripensamento completo. Non sono però attese riforme in merito al momento.
A preoccupare è in particolare la Germania, principale economia dell’area. Secondo Adamovich è solo questione di tempo prima che il freno al debito venga abolito: i necessari investimenti nel settore militare e nelle infrastrutture favoriranno un aumento del debito nazionale. Ma “parte della sofferenza della Germania deriva dal fatto che l’euro si è indebolito per anni”: se la valuta di un paese è debole nel lungo periodo le aziende devono fare meno sforzi, ciò che le rende gradualmente meno competitive a livello internazionale.
Sul quadro complessivo pesano anche i problemi della Francia, i tassi d’interesse sul dollaro, che sono più attraenti di quelli sull’euro, e i timori legati alla guerra in Ucraina. “Come investitore svizzero è necessario prestare attenzione agli investimenti nell’Eurozona”, riassume Stucki: si prevede infatti che il franco si apprezzerà ulteriormente rispetto all’euro nel medio-lungo termine. Adamovich è della stessa opinione, anche perché a suo dire nessuno nell’Eurozona è più interessato a una moneta forte, nemmeno la Germania. “L’industria tedesca è ormai abituata a una valuta debole”, conclude.
La sicurezza dell’approvvigionamento energetico è una priorità per Rösti
Questo contenuto è stato pubblicato al
La sicurezza dell'approvvigionamento energetico è un obiettivo strategico per la Svizzera. Ma per raggiungerlo non basterà la semplice attuazione di una legge federale. Lo ha indicato il ministro dell'energia Albert Rösti in un incontro con i media sul Moléson (FR).
In crescita l’export di armi svizzere nel primo semestre dell’anno
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le esportazioni di materiale bellico dalla Svizzera sono cresciute nella prima metà del 2025 rispetto a un anno fa per attestarsi a circa 358 milioni di franchi.
Caldo torrido nel Mediterraneo? Le svizzere e gli svizzeri prenotano ugualmente
Questo contenuto è stato pubblicato al
Malgrado il caldo torrido che ha colpito l'Europa nelle ultime settimane le prenotazioni per le vacanze nella regione del Mediterraneo rimangono stabili.
Presentato il programma di Locarno78: verranno proiettati 221 film
Questo contenuto è stato pubblicato al
Gli organizzatori del Locarno Film Festival hanno annunciato oggi in una conferenza stampa a Zurigo il programma della 78esima edizione che si terrà dal 6 al 16 agosto. In cartellone, ci sono 221 film di cui 99 prime mondiali e 7 prime internazionali.
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'inverno è tornato a bussare alle porte. Secondo MeteoSvizzera il limite delle nevicate è fra i 1800 e i 2100 metri di quota. L'isoterma di zero gradi, dopo aver superato i 5100 metri in giugno, oggi a sud delle Alpi è attorno ai 2900 metri.
Il CICR ridurrà del 17% il suo bilancio per il 2026
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) è nuovamente costretto a effettuare tagli nel proprio bilancio. L'organizzazione dovrà far fronte a una riduzione del 17% per il 2026. Saranno soppressi posti di lavoro.
Aumento dei furti di auto di lusso da parte di delinquenti provenienti dalla Francia
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nelle ultime settimane, la Romandia e la Svizzera tedesca sono confrontate con un’ondata di furti di auto di lusso, spesso messi a segno da giovani delinquenti provenienti dalla Francia.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sono ufficialmente iniziati lunedì mattina i lavori per la costruzione del nuovo ponte di Visletto, infrastruttura fondamentale per ristabilire un collegamento stabile e sicuro con l’Alta Vallemaggia, duramente colpita dall’alluvione del 29 giugno 2024.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Otto persone sono rimaste ferite alla sagra di San Firmino di Pamplona, ossia la corsa contro i tori per le strade della città.
La Ginevra internazionale è importante per il 65% della popolazione
Questo contenuto è stato pubblicato al
Due intervistati su tre in Svizzera ritengono che Ginevra svolga un importante ruolo internazionale (65%). L'approvazione è maggiore in Ticino (74%) e in Romandia (72%) rispetto alla Svizzera tedesca (63%), stando all'istituto di ricerca d'opinione Yougov.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.