L’arsenico inquina gli scavi del secondo tunnel del Gottardo

A pochi mesi dall'inizio dei lavori di perforazione della seconda canna della galleria del San Gottardo, un’inchiesta della trasmissione Rundschau della televisione pubblica in lingua tedesca (SRF) rivela che l'arsenico, inquinante naturale, è presente nella roccia di scavo.
A febbraio 2025, le macchine perforatrici “attraverseranno finalmente gli imponenti ammassi rocciosi”: così scrive l’Ufficio federale delle strade (USTRA) a proposito della costruzione del secondo tunnel del Gottardo.
Quello che l’opinione pubblica non sapeva finora è che, durante la perforazione di un tunnel di accesso, USTRA ha trovato della roccia contenente arsenico.
Secondo le autorità del Canton Uri, non c’è alcun pericolo per l’uomo e l’ambiente. Dello stesso tenore le dichiarazioni dell’USTRA: non vi è alcun rischio per le persone o per l’ambiente, né a breve né a lungo termine. L’arsenico non ha mai costituito un pericolo neppure per gli operai sul cantiere.

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Via ufficiale per i lavori della seconda galleria del San Gottardo
Arsenico scaricato nel lago
L’Ufficio federale delle strade è apparentemente sorpreso dalla scoperta dell’arsenico. Il responsabile generale del progetto del secondo tunnel del Gottardo, Udo Oppliger, ha dichiarato a Rundschau che “secondo la relazione geologica, non avremmo dovuto trovare arsenico”.
Inoltre, 3’000 tonnellate di questo materiale contaminato sono state scaricate nel Lago dei Quattro Cantoni nel 2023 come parte di un progetto di rinaturalizzazione da parte del Cantone di Uri. Quando sono stati resi noti i risultati delle analisi, questo materiale contaminato era già stato scaricato nelle acque. USTRA ha quindi temporaneamente interrotto il trasporto del materiale verso il lago.
Il progetto di rinaturalizzazione si chiama “Seeschüttung” (tradotto letteralmente “riempimento del lago”). Visto che la ghiaia è stata estratta dal delta della Reuss per lungo tempo, le zone di acqua bassa originarie sono scomparse. Queste verranno ripristinate utilizzando le macerie dei lavori di scavo.
Nel febbraio 2016 il 57% della popolazione della Svizzera si è espresso a favore del raddoppio della galleria autostradale del San Gottardo.
La costruzione del secondo tubo della galleria stradale del San Gottardo è iniziata nel 2020. Molti lavori preliminari, come lo spostamento del cunicolo di servizio e infrastrutturale e la costruzione del cunicolo di accesso alle zone di disturbo geologico a nord e a sud, si sono conclusi nel corso del 2023.
Sia ad Airolo, sia a Göschenen, nel 2024 si è lavorato al montaggio degli impianti per la gestione del materiale di scavo proveniente dalla montagna (silos e nastri trasportatori) e a quello delle due grandi fresatrici.
Ad inizio 2025 si potrà iniziare a scavare la galleria principale con le due frese meccaniche. Il loro avanzamento giornaliero medio previsto sarà di circa 18 metri. La caduta dell’ultimo diaframma è invece prevista nel 2027. Seguiranno il montaggio degli impianti e dei sistemi di sicurezza e l’apertura al traffico della galleria è previsto per il 2030.
Le spese preventivate per il secondo tunnel ammontano a 2,053 miliardi di franchi, con variazione di +/- 15%.
Un totale di 4,9 milioni di tonnellate di materiale di scavo sarà scaricato nel lago, di cui 3,5 milioni di tonnellate provenienti dagli scavi del tunnel del San Gottardo. In questo modo il Governo del Canton Uri vuole promuovere la biodiversità nel delta del fiume Reuss. E USTRA si libera delle macerie a un prezzo vantaggioso, perché può risparmiare sui costi di discarica. Una situazione vincente, dunque.
Il Canton Uri frena
L’arsenico, un metallo pesante tossico, si trova naturalmente nella roccia. Se i detriti di perforazione finiscono nel lago, le particelle di arsenico possono dissolversi nell’acqua e rilasciare la sostanza tossica. Quando è diventato chiaro che parte del materiale è contaminato da arsenico, il Cantone Uri ha tirato la corda. Ha commissionato una valutazione del rischio. Il risultato: circa 400’000 tonnellate di materiale del San Gottardo riversate nel lago sono contaminate da arsenico.
All’inizio del XX secolo la foce della Reuss era costituita da un’ampia zona a basso fondale con numerose isole. Ma con la canalizzazione del fiume e l’inizio dell’estrazione di ghiaia all’inizio del secolo scorso, l’evoluzione del paesaggio fluviale era stata snaturata. A seconda delle zone e del livello delle acque, le sponde si erano spostate da 200 a 300 metri verso l’interno: l’intervento antropico aveva causato la perdita di circa 24 ettari di canneti e paludi.
Fra il 2000 e il 2007, in sette tappe, erano state depositate nel lago complessivamente 3,3 milioni di tonnellate di materiale di scavo provenienti da opere stradali e ferroviarie. Il primo passo verso la rinaturazione era compiuto. Con il materiale proveniente dalle gallerie della nuova Axenstrasse e dalla seconda canna del traforo autostradale del San Gottardo, il processo si sarebbe dovuto. Lo studio di fattibilità prevede infatti che lo scavo di quest’ultima produrrà circa 2,8 milioni di tonnellate di materiale di sterro, riutilizzabile per la creazione di preziose zone a basso fondale nel lago di Uri. Il progetto è un’iniziativa autonoma del Cantone, basato su una concessione edilizia assegnata sin dall’estate del 2017.
L’Ufficio per l’ambiente del Canton Uri non vuole più scaricare questo materiale nel lago. Secondo l’analisi, si tratterebbe di un’operazione “sproporzionata rispetto al danno potenziale e inoltre […] non autorizzabile”. “Stiamo effettuando una rinaturazione, una rivitalizzazione”, afferma il responsabile del Dipartimento urano dell’ambiente Alexander Imhof. L’obiettivo è quello di avere “il minor impatto possibile”. Solo il materiale di scavo non contaminato può venir ora scaricato nel lago.
“Un problema conosciuto da 50 anni”
Il fatto che USTRA non si aspettasse la presenza di arsenico nel massiccio del San Gottardo sorprende Peter Amacher, capo dell’ispettorato dei minerali del Cantone Uri. “Questo è noto da più di 50 anni, da quando è stato costruito il primo tunnel”. I cristalli di arsenopirite trovati durante la costruzione della prima galleria del San Gottardo sono oggi ambiti oggetti da collezione.
Eppure, nel suo dossier informativo dell’aprile 2018, l’Ufficio federale delle strade scriveva che “le condizioni geologiche della montagna sono note dalla realizzazione della prima canna; pertanto, sono improbabili sorprese durante l’avanzamento del secondo traforo. Gran parte dello scavo potrà svolgersi su un terreno tecnicamente favorevole”.
Materiale di scavo resta in Ticino
Il materiale di scavo contaminato rimarrà ora in Ticino, ha spiegato USTRA a Rundschau. Invece di essere gettato nel Lago dei Quattro Cantoni, sarà utilizzato per il previsto parco del villaggio di Airolo. Quest’ultimo sarà costruito su un’area di copertura dell’autostrada. Secondo l’Ufficio federale, le autorità ticinesi sono d’accordo con questa soluzione.
Nel Cantone Ticino verranno stoccati circa 2,1 milioni di tonnellate di detriti. L’analisi della situazione geotecnica ha rivelato la possibilità di collocare nelle vicinanze del portale di Airolo questo materiale, che sarà destinato a ricoprire un tratto autostradale di circa 1’000 metri e a riqualificare considerevolmente il fondovalle tramite la creazione di una cintura verde: nel complesso si parla di 160’000 metri quadrati di superfici aggiuntive, di cui 90’000 soltanto sulla copertura.
La procedura, tuttavia, solleva interrogativi. La consigliera nazionale ticinese dei Verdi Greta Gysin giovedì 19 dicembre presenterà in Parlamento un’interpellanza sull’argomento.
>>L’articolo originale in tedescoCollegamento esterno.
Tradotto e adattato da Riccardo Franciolli

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