La televisione svizzera per l’Italia

La storia della Svizzera in 4 docufiction

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Prodotta dalla radiotelevisione svizzera, una miniserie che racconta le vicende della Confederazione attraverso le vite di sei grandi svizzeri

Gli Svizzeri 1/4 La battaglia di Morgarten

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Gli svizzeri: Staufacher

Nel 1315 i contadini della Svizzera centrale decidono di ribellarsi all’egemonia degli Asburgo; nei pressi di Morgarten tendono un agguato alle truppe austriache riportando una schiacciante vittoria, almeno così vuole la tradizione. Sotto il comando di Stauffacher, gli Svittesi attaccano l’abbazia di Einsiedeln e sono scomunicati. L’azione punitiva del duca asburgico Leopoldo termina a Morgarten in un bagno di sangue per le truppe austriache.

Gli svizzeri 2/4 Il Guerriero e il Santo

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Gli svizzeri: Waldmann e Flüe

Nella seconda metà del XV secolo i Confederati sono ormai una grande potenza militare. Dopo la vittoria contro l’esercito burgundo, si chiede loro di stringere altre alleanze. Inoltre i soldati confederati diventano mercenari molto ambiti. All’interno tuttavia si innescano conflitti profondi.

Si litiga per la suddivisione del bottino e dei tesori confiscati ai burgundi, si discute dell’influenza esercitata dalle varie città e ci si chiede se accettare Friburgo e Soletta all’interno della Lega. La politica di potenza condotta da Hans Waldmann si contrappone alla devozione dell’eremita Nicolao della Flüe.

Da subito Bruder Klaus esorta a «non costruire il recinto troppo lontano» e a tenersi fuori dalle azioni del mondo. È grazie alle sue parole che si evita la guerra fra i Confederati in aperto dissidio. Ma è certamente la successiva sconfitta di Marignano a spingere gli Svizzeri ad allontanarsi definitivamente dalla politica di grande potenza.

Gli svizzeri 3/4 Il generale che salvò la Svizzera

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Gli svizzeri: Dufour

Con il generale Dufour l’assemblea dei rappresentanti dei Cantoni, di stampo liberale, elesse a grande maggioranza un ufficiale conservatore a capo dell’esercito. I nemici sono i propri compatrioti, le truppe dei Cantoni cattolici e conservatori del Sonderbund che si ribellano all’istituzione di uno Stato centralizzato e cospirano chiedendo rinforzi alle potenze straniere.

Grazie a una strategia bellica improntata a valori umanitari il generale Dufour riesce a sconfiggere l’opposizione con un numero limitato di vittime. Egli crea così le basi per la costituzione dello Stato federale moderno nella sua forma attuale.

L’operato di Dufour non si limita però soltanto all’ambito militare. In veste di ingegnere trasforma infatti in modo decisivo l’immagine della sua città natale, Ginevra, e come cartografo crea una carta topografica della Svizzera di fama internazionale, la cosiddetta carta Dufour.

Gli svizzeri 4/4 La conquista del Gottardo

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Gli svizzeri: Escher e Franscini

Il fondatore della ferrovia del San Gottardo

Dopo la nascita dello Stato federale, nel 1848 la Svizzera è in Europa uno dei primi paesi democratici. L’industria e il sistema dei trasporti sono però ancora agli albori. Per Alfred Escher è giunto il momento di realizzare quello che fu il grande progetto della sua vita: costruire la ferrovia del San Gottardo.

In veste di consigliere di Stato del Cantone Zurigo, consigliere nazionale e fondatore del Credito Svizzero, Alfred Escher ha tutte le carte in regola per realizzare quest’ opera straordinaria. Il magnate diventa così potente da rinunciare a farsi eleggere in seno al Consiglio federale e viene considerato una sorta di «re» (senza scettro) della Svizzera.

Il fondatore del Politecnico federale di Zurigo

Contrariamente ad Escher, il politico ticinese liberale Stefano Franscini proveniva da una famiglia poverissima. Franscini si impegna profondamente nell’ambito dell’educazione e dell’istruzione, guadagnandosi grande rispetto e stima.

Nel 1848 è eletto consigliere sotto la nuova Costituzione federale, entrata in vigore in quell’anno. Praticamente da solo organizza il primo censimento della popolazione svizzera ed è innanzitutto a lui, in collaborazione con Escher, che dobbiamo la fondazione del Politecnico federale di Zurigo.

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