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La scintilla del conflitto

La Rivoluzione di luglio del 1830 tvsvizzera

L'alleanza nell'alleanza

I liberali chiedono libertà, democrazia e unità economica, ma si scontrano con i conservatori, all’opposizione.

Dopo la Rivoluzione di Luglio, scoppiata a Parigi nel 1830, anche in Svizzera cominciano ad affermarsi le correnti liberali. Tali movimenti scuotono la Confederazione di Cantoni i cui legami non sono ancora ben coesi. I liberali perseguono la creazione di uno Stato federale moderno. I Cantoni conservatori si sentono minacciati e per proteggersi decidono di stringere un’alleanza difensiva.

L’opposizione popolare contro l’egemonia delle famiglie aristocratiche e i privilegi ecclesiastici guadagna terreno e diventa sempre più forte. I Cantoni sono scossi e destabilizzati dalle lotte politiche e dalle scaramucce militari. Dalle cerchie radicali emerge con sempre maggiore veemenza la richiesta di abolire i privilegi delle famiglie al potere, la volontà di eleggere parlamenti con potere legislativo e limitare il potere ecclesiastico, in nome di una maggiore libertà di opinione.

Avanzata liberale e resistenza conservatrice

Caricatura sull’affare dei conventi di Argovia tvsvizzera

La situazione si aggrava ulteriormente con l’«affare dei conventi di Argovia» (1841 – 1843); in gennaio il Gran Consiglio del Cantone di Argovia, in cui il partito liberale ha la maggioranza, vota e decide di abolire tutti i conventi argoviesi. Il patrimonio confiscato ai conventi viene dichiarato proprietà del Cantone. La Dieta federale non può però certo approvare il comportamento del Gran Consiglio argoviese, tanto più che il Patto federale del 1815 garantisce il mantenimento dei conventi. Dopo lunghe e aspre discussioni il Gran Consiglio finisce per ricredersi e accetta che siano nuovamente istituiti in territorio argoviese i quattro conventi preesistenti. Il conflitto insorto tra le forze liberali e quelle conservatrici con l’affare dei conventi finisce comunque per acquistare anche una dimensione religiosa.

Joseph Leu tvsvizzera

Per difendesi dall’avanzata del liberalismo, le regioni rurali della Svizzera interna, profondamente cattoliche, chiamano i gesuiti a Lucerna a insegnare nelle scuole superiori. La decisione è foriera di pesanti conseguenze: tra il 1844 e il 1845 i Corpi franchi, di stampo liberale e anticlericale, marciano su Lucerna. La prima spedizione è però militarmente male organizzata. La seconda, guidata dal bernese Johann Ulrich Ochsenbein, si trasforma in una vera e propria carneficina, facendo oltre un centinaio di morti tra i ranghi dei Corpi franchi, mentre un altro centinaio è fatto prigioniero e liberato soltanto dietro il pagamento di un forte riscatto. Nel luglio del 1845 viene assassinato Joseph Leu, uno dei capofila conservatori lucernesi. La situazione è ormai tesissima.

Escalation del conflitto

Nel dicembre dello stesso anno, Uri, Svitto, Untervaldo, Zugo, Friburgo, Vallese e Lucerna si uniscono a formare un’alleanza difensiva di stampo cattolico e conservatore. Tale alleanza speciale o lega separata, più nota con il termine tedesco di «Sonderbund», in un primo tempo resta segreta. Benché alla lega sia attribuito per lo più carattere difensivo, essa dispone di un Consiglio di guerra. Per tutelare gli interessi dei partiti cattolici e conservatori il Sonderbund cerca appoggio all’estero. In gran segreto, i Cantoni del Sonderbund prendono contatto con i governi monarchici e conservatori di Francia, Italia e Austria.

Guerra del Sonderbund tvsvizzera

Nel contempo i radicali acquistano un peso politico sempre maggiore a livello federale. Tra febbraio 1845 e ottobre 1846 raggiungono il potere nei Cantoni di Vaud, Berna e Ginevra. Nel giugno del 1846 l’esistenza del Sonderbund viene svelata: la sua sopravvivenza dipende ora dai risultati elettorali nel Cantone di San Gallo. I liberali ottengono di poco la maggioranza e con essa anche il diritto di dettar legge a livello federale. Il 20 luglio 1847, la Dieta federale a maggioranza radicale dichiara che il Sonderbund contravviene alle disposizioni del Patto federale. In settembre i gesuiti sono espulsi dal territorio svizzero. Tutti i tentativi di mediazione falliscono, in novembre la Dieta federale decide di sciogliere con la forza l’alleanza difensiva cattolico-conservatrice, ma il conflitto si aggrava e sfocia in guerra civile.

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