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La mia Svizzera #5: Jarno Trulli

Legato al nostro Paese da quando correva in F3 tedesca (con un team svizzero), ha vissuto alcuni anni in Engadina prima di approdare a Lugano

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Pescara, la città natale del pilota Jarno Trulli, era un tempo conosciuta nel mondo per il suo lungo circuito cittadino. Tra gli anni Venti e i primi Sessanta, vi si svolse un’importante gara automobilistica, la Coppa Acerbo. Nel 1957, sul tracciato si corse persino una prova valida per il Campionato mondiale di Formula 1.

Jarno è nato dopo ma in qualche modo ha sentito l’eco, di quel rombo di motori, e mosse “i primi passi su una piccola pista di go-kart che era appena nata, negli anni Ottanta” spinto anche dalla passione di suo padre.Della sua infanzia e adolescenza, in questa intervista il pilota ricorda “il tanto tempo passato all’aperto a giocare a pallone con gli amici, sebbene fossi una persona riservata e schiva”.

Dopo aver vinto tre titoli italiani e due mondiali nei kart, nonché il campionato di F3 tedesca nel 1996, Jarno Trulli guida per 15 stagioni in Formula 1. Nella massima categoria, sperimenta come mai prima quanto i risultati dipendano “dalle capacità tecniche di una macchina e di un team”; “sono sempre stato al posto sbagliato nel momento sbagliato”.

Il suo legame con la Svizzera nasce vent’anni fa, quando in F3 tedesca correva per un team elvetico. In quel contesto strinse molte amicizie, cominciò a frequentare l’Engadina per brevi periodi di vacanza, poi vi prese casa.

Lugano, la città in cui Jarno vive oggi, aspirava a riportare in Svizzera le gare su circuito -vietate dal 1958- ospitando una gara di Formula E. Un progetto che il Municipio ha messo da parte per le troppe resistenze incontrate.

Intanto Jarno Trulli, che nella stagione 2014/15 ha disputato l’intero campionato su monoposto a propulsione elettrica, quest’anno è stato costretto a gettare la spugna. La scuderia -Trulli Formula E Team, di cui è co-proprietario- non è riuscita a partecipare alle prime due gare per problemi tecnici e l’accordo commerciale con la formula E Holdings è decaduto.

Per ora, rimane la certezza di aver partecipato a qualcosa di importante, perché cresce “la necessità di investire sui veicoli elettrici o a basse emissioni” e la Formula E avrà “il ruolo che per molto tempo è stato della Formula 1”, vale a dire sviluppare tecnologie di cui in seguito beneficiano anche le automobili di serie.

Ma così come il progetto di Lugano potrebbe rinascere su impulso di una cordata di investitori privati -o, in alternativa, in collaborazione con Zurigo- anche per il Trulli Formula E Team non è detta l’ultima parola.

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