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Coronavirus, l’esercito in soccorso dei cantoni

Un ambulanza del servizio regionale Tre Valli Soccorso a Biasca (Ticino)
Un'ambulanza del servizio regionale Tre Valli Soccorso a Biasca (Ticino) Keystone / Samuel Golay

Hanno superato la soglia psicologica di 200 i contagi da coronavirus in Svizzera e il governo federale ha aggiornato e precisato venerdì le raccomandazioni alla popolazione per affrontare la crisi sanitaria.

In una conferenza stampa a Berna Daniel Koch, capo della Divisione malattie trasmissibili dell’Ufficio federale della sanità pubblica, ha sottolineato che ci si attende una tendenza al rialzo delle infezioni poiché i contagi avvengono ora all’interno del paese. Ma la situazione, ha aggiunto, non è paragonabile a quella, ben più grave, che sta vivendo l’Italia.

Solidarietà e scuole aperte

Il consigliere federale Alain Berset da parte sua ha invitato a non farsi prendere dal panico e a tutelare soprattutto i soggetti più deboli, anziani e persone affetti da patologie particolari (malattie croniche alle vie respiratorie, ipertensione arteriosa, diabete, immunodepressione, cardiopatie e tumori).

Per questo motivo non andrebbero affollati i pronto soccorso, in particolare con i bambini che finora hanno dimostrato una forte resistenza al coronavirus. Le scuole, è stato ribadito, rimarranno per il momento aperte poiché si vuole proteggere al meglio i nonni che dovrebbero occuparsi di loro.

Esercito in campo

La prossima settimana è attesa un’ulteriore restrizione alle manifestazioni con oltre mille partecipanti mentre da oggi l’esercito è a disposizione, con almeno 800 soldati, dei cantoni che ne fanno richiesta per un periodo di almeno tre settimane.

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In Ticino, il cui governo ha proibito gli eventi con oltre 150 persone in ragione dell’aumento dei contagi (sono intorno ai 30), operano già due autoambulanze militari, con relativo personale, destinate unicamente al trasporto dei soggetti infettati dal Convid-19.

Flessibilità nel mondo del lavoro

Berna ha fornito anche altre raccomandazioni in ambito professionale, invitando i datori di lavoro a mostrare ampia flessibilità (turni che non coincidono con gli orari di punta, prolungamento del periodo per il quale non è richiesto il certificato medico, rispetto delle distanze tra dipendenti e delle regole igieniche di base). E si sta valutando di estendere il periodo, fino a 18 mesi, in cui è possibile beneficiare del lavoro ridotto (cassa integrazione).  

Il servizio del Tg sul fenomeno del lavoro ridotto:

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Intanto, secondo quanto indica in tempo reale l’Università Johns Hopkins, i contagi a livello planetario hanno superato la cifra di 101’000 (3’460 decessi), di cui 80’570 in Cina. La Protezione civile italiana ha parlato di 3’916 infettati nella Penisola, 197 morti e 523 persone guarite.

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