Inchiesta romana su possibili abusi commessi dal clero elvetico
Il Vaticano ha aperto un’inchiesta su presunti abusi sessuali commessi e coperti da esponenti ai vertici della Chiesa svizzera.
La conferma è giunta dalle dall’abate di Saint Maurice (Vallese), monsignor Jean Scarcella, che ha comunicato – con una lettera inviata mercoledì ai media - di essere sotto indagine da parte di Roma per presunti reati sessuali.
"L'indagine riguarda anche un'accusa che mi è stata rivolta", spiega l’abate nella missiva in cui afferma di aver deciso, “al fine di garantire l'indipendenza dell'inchiesta, in accordo con il Consiglio dell'Abbazia e con il Presidente della CVS, di sospendere il mio incarico di abate di Saint-Maurice fino alla fine dell'indagine".
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Attualmente è in corso un'indagine ecclesiastica preliminare sui sospetti di abusi sessuali e sulle loro conseguenze da parte di membri della Conferenza dei vescovi svizzeri. È stata ordinata dal dicastero per i vescovi - autorità competente per tali accuse a Roma - e a capo dell'inchiesta è stato nominato il vescovo Joseph Bonnemain. Nella sua lettera Monsignor Scarcella afferma di aver "assicurato al vescovo Bonnemain la piena collaborazione".
La Conferenza dei vescovi aveva annunciato domenica di aver ordinato il 23 giugno scorso l'apertura di un'indagine preliminare sulle accuse di insabbiamento di abusi sessuali "contro diversi membri emeriti e in carica della Conferenza dei vescovi svizzeri e altri membri del clero".
L’inchiesta prende le mosse da una lettera inviata a maggio al nunzio apostolico in Svizzera dall'ex vicario generale della diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo Nicolas Betticher, oggi parroco a Berna, nella quale venivano elevate accuse di insabbiamento e di abusi sessuali commessi in passato da alcuni membri della Conferenza.
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