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In Svizzera la maggioranza silenziosa è favorevole al Green Pass

Dalle urne un responso chiaro sulla legge Covid-19.
Dalle urne un responso chiaro sulla legge Covid-19. Keystone / Michael Buholzer

I commenti del giorno dopo sul referendum contro la legge Covid-19, in particolare riguardo al Green Pass, evidenziano la chiarezza del risultato che ha visto prevalere i favorevoli con il 62% dei voti.

Per il Tages-Anzeiger, che parla di “trionfo della ragione”, è la seconda volta che viene dimostrato che gli oppositori alle misure sanitarie – molto visibili e rumorosi negli ultimi mesi – sono chiaramente in minoranza e devono quindi accettare la volontà del popolo.

Da parte sua il popolare Blick ritiene che il Consiglio federale dovrebbe tenere più conto di questa maggioranza nelle sue decisioni future e agire con maggiore determinazione. Per la NZZ, spetta ora agli avversari dimostrare ora che non vogliono la spaccatura nel paese, tanto evocata proprio da loro durante la campagna referendaria in merito all’imposizione del certificato Covid.

I commenti sui giornali romandi

È la maggioranza silenziosa che ha vinto, sottolineano in Romandia il Journal du Jura e 24 Heures che titola: “Non esiste una dittatura della salute quando quasi due terzi dei cittadini sostengono il difficile cammino dei loro governanti”.

La “dittatura” che gli oppositori denunciano “si è scontrata ironicamente con la chiarezza di un voto popolare”, aggiunge La Tribune de Genève. Le Courrier e Le Nouvelliste ricordano anche che il fatto che la Svizzera abbia potuto votare sulle misure sanitarie è eccezionale nel confronto internazionale. Per Watson, questo “ampio plebiscito” deve servire da “detonatore” per il Consiglio federale, al quale viene chiesto di “lasciarsi alle spalle la sua recente passività sulle misure indispensabili da prendere di fronte all’impennata dei casi”.

Ma questo chiaro “sì”, avverte da parte sua il Quotidien jurassien, non deve essere considerato “come carta bianca da parte delle autorità per emanare misure troppo impopolari”. Opinione condivisa da Le Nouvelliste, che sottolinea che il voto degli svizzeri è “una risposta chiara a una domanda chiusa e non un segnale da dare o una direzione da mostrare”.

Un via libera al governo

A sud elle Alpi Giovanni Galli, sul Corriere del Ticino, sostiene che “dalle urne è uscito un attestato di fiducia alla linea sin qui seguita da Governo e Parlamento, corroborato da un’elevata partecipazione, una delle più alte in assoluto mai registrate a livello nazionale da quando esiste il suffragio femminile”.

“L’ampio sì popolare – continua il commentatore ticinese – va considerato come la conferma di una linea sin qui ragionevole e moderata, di cui il certificato è il simbolo. Ma anche letta come un invito a continuare con una politica di contrasto al virus basata sui fatti e a evitare restrizioni ingiustificate”.

Mentre su La Regione Ticino Stefano Guerra rileva che il Consiglio federale ha respinto finora un inasprimento delle misure restrittive a livello nazionale, lasciando campo libero ai Cantoni. “Negli scorsi giorni questi sono passati all’azione, adottando svariate misure per tentare di arginare l’aumento di contagi e ricoveri. Confortato dal secondo ‘sì’ popolare, il Consiglio federale riprenderà presto in mano il timone?”, si chiede sempre Stefano Guerra.









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