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In Svizzera il franco forte fa da argine all’inflazione

persona fa il pieno in una stazione di servizio
A spingere l'inflazione verso l'alto sono soprattutto i prezzi dell'energia. © Keystone / Salvatore Di Nolfi

Sulla scia della guerra in Ucraina e delle sanzioni contro la Russia, la Commissione Europea ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per il 2022, mentre l’inflazione dovrebbe aumentare più del previsto. In Svizzera, il franco forte frena la progressione dei prezzi.

Quest’anno, l’economia nella zona euro dovrebbe crescere del 2,7%, ovvero l’1,3% in meno rispetto alle previsioni precedenti, annunciate prima dell’inizio dell’attacco russo all’Ucraina.

L’inflazione, invece, potrebbe fissarsi al 6,1% su base annua. Si tratta di una revisione al rialzo di ben 3,5 punti percentuali rispetto alle precedenti previsioni intermedie d’inverno 2022.

Se il pronostico si confermerà, il 2022 passerà alla storia come l’anno record in materia di inflazione dalla creazione della zona euro.

L’analisi del giornalista economico Luca Fasani: 

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“L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sta causando sofferenze e distruzioni indicibili, ma sta anche gravando sulla ripresa economica dell’Europa – ha sottolineato il commissario per l’economia Paolo Gentiloni. A causa dell’impennata dei prezzi dell’energia e delle nuove interruzioni delle catene di approvvigionamento provocate dalla guerra, si prevede un’inflazione elevata per un periodo di tempo più lungo”.

Le previsioni comunicate lunedì, ha ancora precisato Gentiloni, sono tuttavia soggette a un’elevata incertezza, legata all’evoluzione della guerra in Ucraina: “Sono possibili altri scenari che vedono una crescita inferiore e un’inflazione superiore rispetto a quanto da noi attualmente ipotizzato”.

Se la Russia dovesse ad esempio chiudere i rubinetti del gas, è ipotizzabile una recessione, ha avvertito Gentiloni.

Fondamentali economici solidi

Non tutto però è a tinte fosche. “I nostri fondamentali economici sono solidi: l’economia dell’UE aveva avviato un percorso di forte ripresa e crescita già prima dell’inizio della guerra – ha dichiarato il commissario per il commercio Valdis Dombrovskis. L’economia dell’UE sta vedendo la creazione di più posti di lavoro, che attirano un maggior numero di persone nel mercato del lavoro e mantengono basso il tasso di disoccupazione. Inoltre, la piena attuazione da parte degli Stati membri dei rispettivi piani per la ripresa e la resilienza darà un impulso quanto mai necessario alla nostra forza economica”.

Il disavanzo pubblico dovrebbe inoltre ulteriormente diminuire nel 2022 e nel 2023, in seguito al costante ritiro delle misure di sostegno temporanee adottate nel contesto della crisi del Covid-19.

Franco forte frena l’inflazione

Nel suo rapporto primaverile 2022, la Commissione europea fa un accenno anche alla Svizzera, rilevando che “la tradizionale forza della valuta elvetica nei momenti di grande incertezza, contribuirà a contenere almeno parzialmente l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia”.

L’inflazione dovrebbe comunque situarsi al di sopra del 2%, un dato in linea con quello comunicato recentemente dall’istituto di ricerca congiunturale BAK Economics.

La crescita dovrebbe restare positiva anche in Svizzera e attestarsi circa al 2%. A incidere sulla progressione sarà soprattutto la domanda interna, mentre l’apprezzamento del franco potrebbe avere una ricaduta sulle esportazioni.


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