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Il bilancio del terremoto si fa sempre più pesante

Continua a salire il bilancio del terremoto che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria. Almeno 1'293 persone sono morte in tutta la Siria, hanno riferito il governo e i soccorritori. I funzionari del governo turco hanno invece riportato altri 1'762 morti, portando il totale delle vittime nei due Paesi a 3055. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale.

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l governo di Ankara ha fatto sapere in una nota che “finora è giunta la segnalazione di un totale di 2’824 edifici crollati”. Neanche importanti monumenti storici sono stati risparmiati: a Gaziantep, dove prima si ergeva il castello patrimonio dell’Unesco, ora c’è un cumulo di macerie. Era una costruzione enorme, sorta quasi duemila anni fa per mano dell’impero Ittita, ma trasformata in vera e propria fortezza dai Romani tra il II e III secolo dopo Cristo. 

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito quanto accaduto “il più grande disastro nel Paese dal 1939”. In quell’anno, un terremoto colpì Erzincan, provocando la morte di circa 33’000 persone. Nel 1999 il Paese fu colpito a İzmit da un altro violento sisma – di magnitudo 7.6 – che uccise più di 17’000 persone.

Uno dei terremoti piu violenti

Il terremoto di magnitudo 7.8 avvenuto fra Turchia e Siria nella notte è il quarto più violento registrato in quelle zone a partire dal 1668. In quell’anno, infatti, la Turchia venne scossa da due sismi violenti: il primo, di magnitudo 7.8, arrivò in luglio e provocò un numero di vittime stimato fra 5’000 e 10’000; il secondo, di magnitudo 8, a metà agosto uccise circa 8’000 persone. Per la Siria, un terremoto confrontabile risale al 1202, con una magnitudo stimata di 7.6. Sentiamo il parere di un sismologo:

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A livello internazionale, terremoti di questa intensità sono naturalmente rilevanti, ma sono preceduti dalla lunghissima lista dei sismi di magnitudo 8 e 9, fino ad arrivare al più violento mai registrato, quello di magnitudo compresa fra 9.4 e 9.6 avvenuto nel 1960 in Cile.
 

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