I ricorsi che frenano il tram-treno del Luganese
Un progetto studiato in tutti i dettagli, rispettoso delle disposizioni di legge, pronto per andare in cantiere. Eppure tutto si blocca perché c'è un ricorso. Succede sia per opere pubbliche che private, sia grandi che piccole. Il settimanale di approfondimento RSI Falò mostra i limiti di un sistema giuridico e pianificatorio complesso, spesso in bilico tra diritti sacrosanti, eccessi di garantismo, questioni di opportunità e di buon senso.
Una tematica illustrata attraverso due casi. Il primo è quello del tram-treno del Luganese, che dovrebbe modificare profondamente la mobilità della regione e interessa anche i molti frontalieri che fanno la spola tra Ponte Tresa e Lugano o altri comuni del distretto. Il progetto è pronto a partire, ma l'opposizione di tre associazioni ambientaliste lo blocca, e i tempi si potrebbero allungare al punto di perdere i sussidi federali. Pomo della discordia è l'attuale linea di collina: secondo Berna e Bellinzona va smantellata, gli oppositori vorrebbero mantenerla.
Ospiti in studio il consigliere di Stato (membro del governo cantonale) Claudio Zali, responsabile del Dipartimento del territorio, e il consigliere nazionale (deputato alla camera bassa del parlamento federale) Bruno Storni, in rappresentanza degli oppositori.
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