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Oman, morto il sultano apprezzato dal mondo occidentale

La bara del sultano trasportata in spalla tra l altro dal cugino che gli succede al potere.
Sulla destra vestito di bianco il nuovo sultano Haytham ben Tareq. Keystone

Il Medio Oriente in piena ebollizione ha dato sabato l'estremo saluto al Sultano Qabus ben Said dell'Oman, spentosi a 79 anni dopo una lunga malattia e dopo esser rimasto in carica per mezzo secolo. A succedergli è il 65enne cugino Haytham ben Tareq.

Il più longevo leader arabo sarà ricordato come un astuto mediatore nei conflitti regionali, amato in patria ma anche monarca autoritario che accentrava su di sé tutti i poteri di un paese cardine tra mondo arabo e subcontinente indiano.

A succedergli, come detto, è il cugino Haytham ben Tareq. Nel suo discorso di insediamento il nuovo sultano ha assicurato che intende governare nel segno della continuità, rispettando il principio – tanto caro all’Oman del sultano Qabus – della non-interferenza negli affari dei paesi vicini. “Seguiremo il percorso del defunto sultano”, ha detto il nuovo monarca con indosso il tradizionale turbante, simbolo dell’Oman e del potere sultanale.

Successione indolore

Il palazzo reale ha preferito evitare ogni scontro interno, scegliendo il nome, contenuto in una busta sigillata, indicato dallo stesso Qabus prima di morire.

Il nuovo sultano si trova ora sulle spalle un’eredità pesante in un contesto esposto a forti turbolenze, dominate dall’inasprimento del conflitto tra Iran e Stati Uniti e dalle sue mille ripercussioni regionali. Proprio il sultano Qabus si era distinto nel corso dei suoi 49 anni al potere per le forti doti di mediazione in campo inter-arabo e internazionale.

Rapporti diplomatici aperti al mondo

L’Oman di Qabus è un paese che ha rapporti diplomatici con tutte le potenze dell’area: dall’Arabia Saudita all’Iran, da Israele all’Iraq, dalla Turchia alla Siria. Era rimasto fortemente legato alla Gran Bretagna, paese dove l’allora giovanissimo Qabus si era formato come ufficiale militare. Ottimi rapporti intercorrono anche con gli Stati Uniti e con la Russia. Un capitale di consenso internazionale espresso oggi da tutte le cancellerie regionali e internazionali.

Nel corso dei cinquant’anni di potere, Qabus si è mostrato come un leader della “modernità”, indirizzando le risorse energetiche del paese al servizio dello sviluppo educativo, infrastrutturale e culturale di un paese che oggi conta quattro milioni e mezzo di abitanti, poco meno della metà dei quali stranieri. 

Ecco un ritratto del sultano appena deceduto dopo 50 anni di regno.

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