Nella notte è arrivata all’aeroporto di Adana, in Turchia, la squadra di emergenza elvetica che si è aggiunta ai soccorritori provenienti da tutto il mondo per prestare aiuto alle popolazioni martoriate dal catastrofico sisma che ha scosso il Medio Oriente.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Un’ottantina di esperti ed esperte e otto cani da ricerca, partiti in volo da Zurigo, saranno impegnati nella zona di Gaziantep, nel sud del Paese, dando così seguito alla richiesta di assistenza lanciata dalle autorità di Ankara. Del gruppo fanno parte anche rappresentanti dell’Aiuto militare in caso di catastrofe dell’esercito svizzero.
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Già effettuata una ricognizione
Sono stati preceduti da una squadra di ricognizione inviata dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), agenzia del Dipartimento federale degli esteri (DFAE).
La decina di specialisti e specialiste ha il compito di valutare le necessità concrete nella zona colpita dal sisma. Sono in corso i preparativi per un’azione a sostegno della popolazione anche nella Siria settentrionale, dove l’intervento, per motivi geopolitici, si presenta più complicato.
L’apporto dell’esercito
In totale sono 29 i militari elvetici impegnati nella regione di confine tra Turchia e Siria, secondo quanto ha precisato in mattinata Alessio Marazza, colonnello dello Stato Maggiore dell’Esercito, il cui compito principale è quello di estrarre dalle macerie le persone intrappolate con l’ausilio di frese per calcestruzzo e martelli perforatori che fanno parte del materiale trasportato dalla Svizzera.
Nove di loro sono comunque destinati alla sicurezza dei soccorritori elvetici. Verso la Turchia è partita anche una squadra con una decina di esperti di Redog, società svizzera specializzata nei cani da ricerca e salvataggio.
Intanto la Catena della Solidarietà, la fondazione di aiuto umanitario dei media svizzeri, incaricata di raccogliere fondi e a convogliarli nelle zone di crisi, ha ricevuto nelle prime ore dal terremoto donazioni per oltre un milione di franchi. L’anno scorso, con 154 milioni di franchi percepiti, la Catena della Solidarietà ha registrato la seconda raccolta di fondi annuale più elevata della sua storia (per i dettagli ed eventuali donazioni alla Catena della Solidarietà è disponibile il seguente linkCollegamento esterno).
Oltre cinquemila vittime
Intanto si è aggravato il bilancio delle vittime a causa delle due violente scosse, di magnitudo superiore a 7, che hanno devastato la regione. Nella sola Turchia gli ultimi dati ufficiali parlano di 3’432 morti e di almeno altri 1’598 decessi in Siria, per un totale che supera i 5’000.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) 23 milioni di persone risultano coinvolte in questa calamità naturale.
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