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Fisco, la pazienza di Berna sta per finire

Un accordo con Roma deve essere trovato entro la prossima primavera. Altrimenti si paventano misure unilaterali anche sui frontalieri

Questo contenuto è stato pubblicato il 12 ottobre 2014 minuti

E' una vera e propria linea rossa quella tracciata ieri a Washington da Eveline Widmer-Schlumpf per quanto riguarda l'accordo fiscale con l'Italia. A margine dell'incontro autunnale del Fondo Monetario internazionale e della Banca Mondiale, la consigliera federale ha fatto capire che le trattative con Roma procedono in modo insoddisfacente e che un accordo deve essere raggiunto entro la prossima primavera.

Dal 2011 Berna ha avuto a che fare con quattro diversi governi e ogni volta il discorso deve ripartire da capo. Una situazione che indispone la Svizzera che è così costretta a restare nelle varie black-list dei paesi non collaborativi in ambito fiscale, nonostante gli sforzi e le aperture compiuti su più fronti in questi anni (dalla lotta contro il riciclaggio, alla sottoscrizione degli accordi OCSE e all'ampia collaborazione con gli organi di giustizia di molti paesi). In caso contrario il Consiglio federale è pronto ad attuare provvedimenti unilaterali, in primo luogo riguardo alla questione frontalieri in Ticino.

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