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Tribunale federale, via libera al parco eolico di Sainte-Croix

eolico dietro rete
La costruzione di pale eoliche in Svizzera è spesso rallentata da ricorsi e lunghe procedure. © Keystone/ Valentin Flauraud

Il Tribunale federale ha sostanzialmente respinto i ricorsi presentati dagli oppositori del parco eolico di Sainte-Croix, nel cantone Vaud. Ha però imposto due misure aggiuntive, una per proteggere gli uccelli e una per rispettare le norme sulla protezione dal rumore.

Il dibattito attorno alle energie rinnovabili è sempre acceso in Svizzera e in particolar modo quando riguarda l’eolico, reputato una valida alternativa alle energie fossili da alcuni, osteggiato da altri. Particolarmente criticato è l’impatto sul paesaggio delle pale.

Recentemente, dopo procedure lunghissime, ha visto  la luce il Parco eolico del San Gottardo, nulla cima del paso, mentre a Sainte-Croix,  È da oltre 20 anni che il progetto stenta a decollare. 

L’ultimo capitolo della saga è arrivato mercoledì quando il Tribunale federale, la massima autorità giuridica  elvetica, in una sentenza ha stabilito che la procedura di autorizzazione è stata corretta. I giudici respingono anche le critiche riguardanti la protezione della natura e del paesaggio e ricordano che la legislazione permette alcuni danni ai biotopi degni di protezione, a condizione che siano inevitabili, che il progetto sia di interesse pubblico e che non possa essere realizzato altrove.

La legge sull’energia considera lo sviluppo di energie rinnovabili di interesse nazionale. Per i parchi eolici la soglia è stata fissata dal Consiglio federale a una produzione media prevista di 20 gigawattora (GWh) all’anno. Il parco eolico di Sainte-Croix dovrebbe produrre tra 20 e 26 GWh all’anno e soddisfa quindi il requisito per essere considerato di interesse nazionale.

La Corte Federale ha stabilito che misure di protezione degli uccelli, come il controllo radar permanente con spegnimento delle eliche durante i periodi di alta migrazione, sono appropriate. Ha inoltre imposto la proroga della chiusura invernale della strada del passo dell’Aiguillon fino al 31 maggio per garantire la tranquillità della specie. Dovrà pure essere concesso di allentare le norme contro il rumore se un sito che non le rispetta.

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I ricorsi erano stati presentati dall’Associazione per la difesa di Gittaz e Mont-des-Cerfs, Birdlife, Helvetia Nostra, un comune e numerosi privati. Ma la vicenda potrebbe non essere ancora conclusa. Gli oppositori hanno infatti lacnciato a fine 2020 un’iniziativa popolare per chiedere una moratoria sull’eolico.
 

tvavizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 22.04.2021)

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