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Aprono in Vaticano gli archivi relativi a Pio XII

Immagine di faldoni rossi sistemati su scaffali d archivio, si intravvede la scritta Pio XII
I documenti desecretati sono custoditi tra l'Archivio apostolico (già chiamato segreto) e gli archivi di altre sette istituzioni vaticane. Keystone / Fabio Frustaci

Da lunedì 2 marzo, gli studiosi potranno consultare i documenti custoditi dagli Archivi vaticani relativi al pontificato di Pio XII, dal 1939 al 1958. A essere desecretati, a oltre ottant'anni dall'elezione di papa Pacelli, saranno circa 16 milioni di fogli. Un'occasione per approfondire un periodo storico tragico, che va dalla seconda guerra mondiale alla guerra fredda, e meglio contestualizzare una figura controversa, per il ruolo avuto nel periodo della persecuzione degli ebrei.

“La Chiesa non ha paura della storia, ma affronta la valutazione degli studiosi con la certezza che sia compresa la natura del suo operato”, ha detto giovedì scorso il cardinale José Tolentino de Mendonça, presentando la messa a disposizione di diversi fondi: l’aperturaCollegamento esterno non riguarda infatti solo l’archivio centraleCollegamento esterno, ma anche gli archivi di sette altre istituzioni vaticane.

Una scelta di “condivisione con gli studiosi senza preclusioni ideologiche, di fede o nazionalità”, ha aggiunto l’archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa. “Tutti sono benvenuti” per un lavoro di esame e analisi del pontificato di Pio XII che “sarà lungo e complesso”.

Primo piano di prima pagina di giornale Das Schwarze Korps con vignetta nella quale si riconosce un alto prelato
Una vignetta satirica nazista del 1937 che raffigura l’allora cardinale Eugenio Pacelli. Keystone / Fabio Frustaci

Al centro dell’attenzione degli studiosi vi potranno essere “il periodo bellico e il faticoso dopoguerra della contrapposizione tra due blocchi: ma al centro c’è sempre il Papa”, ha precisato, “e con lui la Chiesa cattolica con le sue articolazioni e le sue opere”.

Il pontificato di Pio XII è il “più lungo del ‘900 dopo quello di San Giovani Paolo II”, ha osservato Tolentino rispondendo ai giornalisti. In esso “sicuramente il dramma della questione ebraica e della Shoah è molto rappresentato, ma anche tante altre questioni della vita interna della Chiesa, dei rapporti con gli Stati, della ricostruzione del dopoguerra”.


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