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Diabolik compie 60 anni

Nel fumetto italiano si aggira uno storico personaggio con calzamaglia nera e occhi azzurri, un certo Diabolik, creato nel lontano 1962: sono dunque ben 60 anni esatti di questo fumetto (900 episodi pubblicati, senza contare ristampe e albi vari).

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 giugno 2022 - 08:00
Claudio Moschin

Una ricorrenza importante per gli appassionati del settore ma non solo, con la casa editrice Astorina (che lanciò il personaggio), impegnata a mettere in campo nel 2022 una serie di sorprese e iniziative.  

La storia di Diabolik è la storia delle sue due ideatrici, Angela e Luciana Giussani. Due signore borghesi di Milano, belle e colte, che d'un tratto nella loro vita decidono di lanciarsi in un'impresa editoriale senza precedenti. Il primo numero di Diabolik  (su cui lavorano nell'estate) uscì il 1 novembre del 1962, costava 150 lire e si intitolava "Il re del terrore".

Fin dagli esordi, il personaggio possedeva quelle caratteristiche per cui resterà impresso nella storia della fumettistica: un ladro ingegnoso capace di "mirabolanti" travestimenti, realizzati anche grazie a maschere che lui stesso inventa. Nel primo numero, inoltre, c'è anche il suo rivale-alter ego, l'integerrimo ispettore Ginko. E, fatto curioso, sia il ladro e sia il poliziotto hanno una lettera K nel nome o cognome (perchè, si disse allora, la K faceva un certo effetto...). Insieme a Diabolik c'è Eva Kant (anche qui altra K nel cognome), che appare di colpo nel terzo episodio intitolato "L'arresto di Diabolik", uscito nel 1963. Lo "storytelling" di questa partner e complice si approfondisce sempre di più nel tempo, al punto che Eva diventa protagonista di alcuni numeri e altre iniziative editoriali legate al personaggio.

Da 60 anni dunque Diabolik è uno dei fumetti più di successo in Italia. Abbastanza singolare, perchè Diabolik ha avuto il merito di aver "scardinato" un certo cliché che vedeva nei protagonisti degli albi a fumetti necessariamente gli eroi positivi. Diabolik infatti non esita a uccidere, se vi è costretto, non esita a tradire o a mentire alla sua amata, se questo è sinonimo di protezione, non esita a darsi in pasto alla polizia, se questo è impossibile da evitare. Il tutto sempre come un antieroe romantico e decadente.

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