
Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Iniziamo la settimana con un'inchiesta giornalistica internazionale sull’attività condotta dal regime cinese per colpire le persone critiche nei suoi confronti che vivono all'estero. All’indagine hanno partecipato 42 media partner in 30 Paesi, tra cui due testate elvetiche.
Scopriremo poi quali sono i cantoni svizzeri più colpiti dai dazi statunitensi. Uno in particolare esporta quasi il 42% delle sue merci negli Stati Uniti. E non è Basilea Città, nonostante le sue esportazioni farmaceutiche.

Questa mattina, l’International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ) e 42 media partner in 30 Paesi, tra cui i quotidiani svizzeri Tages-Anzeiger e 24heures, hanno pubblicato “China Targets”: un’inchiesta transfrontaliera sulla campagna del regime cinese per colpire le persone critiche nei confronti di Pechino che vivono all’estero.
In Svizzera, l’indagine si è concentrata soprattutto sull’influenza della Cina all’interno delle Nazioni Unite, in particolare del Consiglio per i diritti umani dell’ONU a Ginevra (UNHRC). “È praticamente l’unico luogo in cui la Cina può ancora essere criticata ufficialmente dalla comunità internazionale”, scrive il Tages-Anzeiger.
La Cina è attualmente il secondo più grande donatore dell’ONU e ha 106 ONG accreditate presso le Nazioni Unite. Tuttavia, l’indagine ha rilevato che 59 di queste sono strettamente legate al Governo cinese – contro il principio delle Nazioni Unite secondo cui le ONG dovrebbero essere indipendenti. Di queste, 46 sono guidate da funzionari governativi e dieci ricevono finanziamenti primari da Pechino.
Queste “pseudo-ONG”, come vengono definite nel rapporto, vengono utilizzate per ostacolare le critiche in seno all’UNHRC. Un ricercatore svizzero ha ricordato di essere arrivato con due ore di anticipo per una sessione sui campi di rieducazione in Cina e ha trovato lo spazio già “monopolizzato” dalle ONG pro-cinesi, al fine di limitare l’accesso dei critici all’evento.
L’indagine evidenzia anche come il raggio d’azione di Pechino si estenda oltre l’ONU. La Cina ha la più grande delegazione diplomatica straniera in Svizzera, con 224 persone accreditate – persino più degli Stati Uniti, che ne hanno 183. Secondo l’intelligence svizzera, questa delegazione comprende numerosi agenti dei servizi segreti coinvolti nel monitoraggio e nell’intimidazione delle persone dissidenti.

Il Parlamento sta lavorando attualmente a diverse proposte a vantaggio delle persone pensionate, soprattutto quelle sposate. Ne parla oggi la Neue Zürcher Zeitung.
“Chi ha la lobby più potente in Svizzera?”, si chiede il quotidiano zurighese. Non le assicurazioni malattia o le case farmaceutiche, ma le persone pensionate sposate.
A titolo di esempio, la NZZ cita l’introduzione della tassazione individuale dei coniugi, su cui il Consiglio Nazionale discuterà la prossima settimana. Attualmente, le coppie sposate pagano congiuntamente le tasse e una storica riforma intende cambiare le cose. Anche se a prima vista non sembra c’entrare con anziane e anziani, scavando nelle cifre si scopre che, pur rappresentando solo il 14% dei contribuenti, le coppie sposate in pensione riceverebbero il 35% degli sgravi fiscali da questo cambiamento di paradigma.
In Parlamento, inoltre, si sta già discutendo di un controprogetto da presentare nel caso il popolo accettasse l’iniziativa del Centro che chiede di sopprimere il limite massimo delle rendite AVS dei coniugi, proposta che ha recentemente raccolto le firme necessarie per essere portata alle urne.
L’iniziativa si tradurrebbe in 4 miliardi di franchi in più all’anno in rendite vecchiaia. Denaro che probabilmente andrà trovato tramite un ulteriore aumento dell’IVA e detrazioni salariali, scrive ancora la NZZ.

I potenziali dazi statunitensi potrebbero avere un impatto più pesante su alcuni cantoni svizzeri rispetto ad altri. Una panoramica del Blick analizza quali cantoni hanno il maggior flusso di merci verso gli Stati Uniti.
Non sorprende che Basilea Città sia il maggior esportatore svizzero verso gli Stati Uniti. Secondo i dati del 2023 dell’Ufficio federale delle dogane e della sicurezza delle frontiere, degli 84,6 miliardi di franchi esportati nel 2023, 16,1 miliardi di franchi provengono da Basilea Città, soprattutto dai giganti farmaceutici Roche e Novartis. L’industria farmaceutica rappresenta oltre la metà dei beni svizzeri esportati negli Stati Uniti.
Tuttavia, forse a sorpresa, ad essere più colpito in termini percentuali rischia di essere Nidvaldo, nella Svizzera centrale. Grazie soprattutto alla Pilatus Aircraft AG, che genera quasi la metà dei suoi ricavi dalle vendite negli Stati Uniti, nel 2023 oltre il 41% di tutte le esportazioni di Nidvaldo aveva come destinazione gli USA. In seconda posizione troviamo Neuchâtel, con quasi il 25% delle sue esportazioni verso gli Stati Uniti. Basilea Città è solo settima (19,04%).

Steven Wood, fondatore della società d’investimento newyorkese GreenWood Investors e candidato al consiglio d’amministrazione di Swatch Group, sostiene che l’azienda orologiera soffre di una “cultura chiusa” e trarrebbe beneficio dall’ingresso di nuovi dirigenti con idee nuove. Le dichiarazioni hanno creato qualche tensione all’interno del gruppo orologiero.
L’investitore statunitense punta a una poltrona del Consiglio di amministrazione, ma la famiglia Hayek che dirige Swatch non lo ritiene vicino ai valori dell’azienda, scrive il Corriere del Ticino.
“Swatch Group ha deluso i suoi investitori per anni”, ha dichiarato Wood alla rivista online The Market, della Neue Zürcher Zeitung, by NZZ, in un’intervista che sta facendo molto discutere. Wood sostiene di aver contattato Nick Hayek, CEO di Swatch, e lo ha incoraggiato a essere più trasparente nei confronti degli investitori. Ritiene che l’azienda debba concentrarsi sulla creazione di un’esperienza cliente di prim’ordine, sottolineando l’esclusività.
Sottolinea, ad esempio, che il mercato degli orologi di fascia alta (con prezzo superiore a 3’000 franchi) è cresciuto del 6,5% all’anno: un segmento di mercato in cui Swatch dovrebbe concentrare i propri sforzi. Un argomento contro la candidatura di Wood è che non è svizzero e non ha un background nell’industria elvetica. Tuttavia, l’americano ribatte che oltre il 90% del fatturato di Swatch Group proviene dall’estero. Inoltre, fa notare che le raccomandazioni svizzere in materia di best practice richiederebbero una maggiore diversità nei consigli di amministrazione.

Foto del giorno
La nostra immagine quotidiana segna un momento saliente della storia di Appenzello Interno: Angela Koller (al centro, con gli occhiali) è diventata domenica la prima donna a essere eletta Landamano (presidente del Governo cantonale) dalla Landesgemeinde, la celebre assemblea all’aperto in cui i cittadini votano per alzata di mano su questioni cantonali.

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