Distrutto da un incendio, riapre il ristorante a quota 3’000 a firma Mario Botta a Les Diablerets
Grazie ai pannelli solari sulla facciata sud, la struttura è praticamente autosufficiente dal punto di vista energetico.
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L’emblematico ristorante della stazione sciistica Glacier 3000, nel canton Vaud, è stato inaugurato giovedì.
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Keystone-ATS
Un edificio “più bello, più moderno, più pratico e più sostenibile” che si speri diventi per Les Diablerets quella che è la Torre Eiffel per Parigi: inaugurando giovedì la rinnovata struttura, la consigliera di Stato vodese Isabelle Moret non ha risparmiato i superlativi.
La responsabile del turismo del canton Vaud ha promesso a tutte le sciatrici e ai visitatori “un’esperienza straordinaria”.
A suo avviso, il sito rappresenta “un fiore all’occhiello” nella strategia turistica del cantone per le 4 stagioni, con Glacier 3000 che offre un’ampia gamma di possibilità di attività in diversi periodi dell’anno.
Il nuovo edificio è stato progettato da Mario Botta, che aveva già contribuito al progetto iniziale nel 2000 prima di ritirarsi per divergenze con i promotori dell’epoca. Giovedì, il famoso architetto ticinese ha espresso la sua “grande emozione” nell’assistere alla “rinascita” del ristorante. “L’uso delle nuove tecnologie lo ha reso ancora migliore”, ha detto.
600 pannelli solari
Il cambiamento più visibile è che la facciata meridionale dell’edificio è stata trasformata in una microcentrale solare alpina, ricoperta da oltre 600 pannelli fotovoltaici per coprire il fabbisogno energetico dell’edificio. Per il resto, l’esterno è rimasto praticamente invariato, per motivi di concessione edilizia.
L’interno, invece, è stato riprogettato. In particolare, sono state aggiunte nuove finestre panoramiche agli angoli. I lavori hanno comportato anche un aumento della superficie di 35 m2 per piano.
Un ristorante ancor più panoramico di prima, grazie a nuove finestre.
Keystone / Laurent Gillieron
Il sito comprende tre aree ristorante con una capacità totale di 480 posti a sedere, distribuiti su tre piani. Sul tetto è stata inoltre creata una terrazza panoramica di 250 m2 che offre una vista sul Cervino e su 24 cime di oltre 4000 m di altezza.
Il costo totale della ricostruzione è stato di 30 milioni di franchi svizzeri.
Nuovo sistema antincendio
In termini di energia, i 600 pannelli solari aggiunti alla facciata e alla grondaia renderanno l’edificio praticamente autosufficiente. Il calore rilasciato dalla ventilazione delle cucine e dal funzionamento delle celle frigorifere sarà recuperato per produrre acqua calda.
Anche l’isolamento è stato rivisto per ridurre al minimo le perdite di calore, un aspetto particolarmente importante a 3’000 m di altitudine. La sicurezza antincendio è stata pure migliorata, con un nuovo sistema di estinzione degli incendi con nebulizzatori.
Il ristorante era stato in gran parte distrutto dalle fiamme nella notte tra il 18 e il 19 settembre 2022. In quel momento nessuno si trovava nell’edificio. Il rogo aveva risparmiato la funivia.
Le cause esatte dell’incendio sono ancora oggetto di indagine. Tuttavia, è già stata esclusa l’ipotesi di un atto criminale. Si propende più per un problema tecnico.
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