Chiaro sì alla naturalizzazione agevolata
La naturalizzazione agevolata per gli stranieri della terza generazione ha convinto i cittadini svizzeri: sei votanti su dieci l’hanno accettata.
La prassi per ottenere la cittadinanza svizzera sarà un po’ facile per i giovani stranieri della terza generazione. Il 60,4% dei votanti ha infatti accettato domenica la modifica costituzionaleCollegamento esterno in tal senso. Il decreto federale ha superato anche lo scoglio della maggioranza dei cantoni (in Svizzera ogni modifica della Costituzione deve infatti ottenere sia la maggioranza popolare che quella dei cantoni). La proposta è stata respinta solo in otto cantoni della Svizzera centrale ed orientale.
Non è la prima volta che i cittadini svizzeri devono esprimersi sulla questione. Nel 2004, un progetto di naturalizzazione facilitata era stato bocciato. Allora, però, veniva introdotto un automatismo. Non questa volta. Affinché uno straniero possa beneficiare della naturalizzazione agevolata deve infatti avere meno di 25 anni, essere nato in Svizzera, detenere un permesso di domicilio (permesso C) e aver frequentato almeno 5 anni di scuola dell’obbligo nella Confederazione.
E non è tutto. Questi ultimi due criteri devono essere soddisfatti anche da almeno uno dei genitori, che deve aver vissuto in Svizzera per 10 anni. Per quanto riguarda i nonni del candidato, uno dei due deve poter dimostrare di aver avuto un permesso di dimora o di essere nato nella Confederazione. Secondo uno studio pubblicato in dicembre, i giovani che potrebbe richiedere la naturalizzazione agevolata dovrebbero essere circa 2’200 all’anno.
Il progetto, lanciato otto anni fa dalla consigliera nazionale socialista e figlia di immigrati italiani Ada Marra, era combattuto dall’Unione democratica di centro (UDC, destra nazional-conservatrice). Il governo e tutti gli altri partiti più importanti rappresentati in parlamento invece lo sostenevano.
“È una grande gioia e una grande soddisfazione per me oggi”, ha affermato Ada Marra. È una grande vittoria perché dimostra come non si possa mischiare tutto, ha proseguito, facendo riferimento al manifesto dei contrari che rappresentava una donna in niqab. La consigliera nazionale aveva fra l’altro personalmente promesso una ricompensa a chi avrebbe trovato una giovane di terza generazione in burqa.
Fra i contrari domina per contro la delusione. “Le conseguenze delle naturalizzazioni senza controllo saranno visibili solo fra alcuni anni”, ha indicato il responsabile della campagna per il no, il consigliere nazionale Andreas Glarner. Secondo l’esponente dell’Unione democratica di centro, decisivo è stato anche il voto delle persone che hanno ricevuto il passaporto rossocrociato negli ultimi anni.
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