Allievi ticinesi tra i profughi in Sicilia
Dal Ticino alla Sicilia per aiutare i migranti che attraversano il Mediterraneo a rischio della loro vita su imbarcazioni di fortuna. Sei ragazzi delle medie di Bellinzona, nell’ambito di un progetto promosso dalla scuola si apprestano ad affrontare la sfida.
Tra pochi giorni, alla fine dell’anno scolastico, gli allievi partiranno per Mineo, dove si trova il più grande centro di smistamento di profughi d’Europa. Per cinque giorni lavoreranno come volontari. Ma non è l’attività che potranno svolgere nella struttura d’accoglienza lo scopo del loro viaggio.
La loro esperienza servirà infatti a comprendere meglio il fenomeno della migrazione dall’Africa e Medio Oriente che negli ultimi due anni ha ridisegnato gli scenari culturali e politici dello stesso Vecchio Continente.
In alcune classi di scuola svizzere vi sono ora alcuni minorenni non accompagnati, soprattutto di cittadinanza eritrea. Ne sono sbarcati sulle coste siciliane quest’anno già oltre cinquemila, più dell’anno passato. E media e politici ne riferiscono continuamente.
Ma la testimonianza diretta al fronte consentirà loro, almeno negli auspici dei promotori, di toccare con mano i diversi aspetti di questa tragedia del XXI secolo e di riferirne ai loro compagni senza i filtri, non del tutto disinteressati, degli adulti.
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