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Vitali: "C'è un pubblico molto attento in Ticino"

Intervista allo scrittore lecchese, ospite della RSI con i Sulutumana

Questo contenuto è stato pubblicato il 31 marzo 2014 minuti

Approfittando della sua esibizione dello scorso 23 dicembre all'Auditorium RSI a Lugano, con i Sulutumana che hanno curato le parti musicali dei suo testi, Andrea Vitali si è soffermato su alcuni particolari della sua produzione romanzesca e sui suoi forti legami con il territorio lecchese.

"I grandi narratori del passato dicevano di parlare di ciò che conosci per raccontare al mondo", è la lezione assimilata e, a sua volta, veicolata dallo scrittore lombardo. Per questo Vitali ci racconta dei suoi ricordi d'infanzia in riva al lago di Como e dell'attività di medico condotto nella natia Bellano, fonte inesauribile di numerosi spunti di vita comune inseriti nei suoi romanzi.

Ma il romanziere lecchese ha rievocato anche i suoi primi contatti con la vicina Confederazione, materializzatisi durante l'infanzia con le autorevoli previsioni meteorologiche diffuse dalla TSI ("l'ha detto la televisione svizzera, era la frase ricorrente") e successivamente, negli ultimi 20 anni, in seguito alla sua attività letteraria. "C'è un pubblico molto attento in Ticino e un'informazione accorta. Sono rapporti diventati ormai amicali", sintetizza Vitali.

Il romanziere infine ci ha svelato quello che è stato il suo menù di Natale, la gallina lessa con ripieno. "È un alimento che per me ha una funzione catartica e mistica. È inoltre la ricetta che ho adorato di più nella mia infanzia e che mi piace ritrovare nelle occasioni speciali", dice con un certo orgoglio, precisando che si tratterà di una gallina rigorosamente "nostrana".

Leonardo Spagnoli

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