Visita a sorpresa di Ignazio Cassis a Kiev
Il presidente della Confederazione è inaspettatamente giunto giovedì in Ucraina, come mostra un suo messaggio postato su Twitter, in cui ha espresso l’intenzione di farsi un’idea sul conflitto in corso, sulla situazione umanitaria e sullo stato dei lavori preparatori per la ricostruzione del Paese.
Alla stazione di Kiev Ignazio Cassis è stato ricevuto dall’ambasciatore svizzero Claude Wild, dal viceministro ucraino degli Esteri e da altre autorità locali. Per “ragioni di sicurezza” il Dipartimento degli affari esteri non fornirà dettagli sulla visita sul programma della trasferta, né sulla sua durata, rimandando a un comunicato a fine giornata e ai tweet che saranno pubblicati sul noto social media.
Dare seguito al vertice di Lugano
Dopo l’inizio dell’offensiva russa del 24 febbraio il capo della diplomazia elvetica si era recato, in marzo, in Polonia e Moldavia per discutere con le autorità dei rispettivi Stati dell’accoglienza dei profughi ucraini e delle iniziative umanitarie.
Successivamente, lo scorso 5 luglio a Lugano, la Confederazione ha organizzato una conferenza internazionale sull’Ucraina cui hanno partecipato le delegazioni di una quarantina di paesi e di una quindicina di organizzazioni internazionali. Già un anno fa, a fine ottobre 2021, Ignazio Cassis era stato a Kiev per preparare l’incontro di Lugano, quando non erano ancora avvertibili i primi echi della guerra.
Quelli di oggi sono quindi incontri che hanno lo scopo di dare continuità al vertice di Lugano e di prepararsi alla riunione di esperti internazionali che si terrà il 25 ottobre a Berlino, sotto l’egida della presidenza tedesca del G7 e della Commissione UE.
Neutralità e sanzioni
L’obiettivo della diplomazia elvetica è quello di conciliare l’esigenza di preservare la neutralità elvetica con la solidarietà con l’Unione Europea e i paesi atlantici – che hanno adottato sanzioni contro Mosca cui ha aderito Berna – e il popolo ucraino.
Va anche ricordato che un mese fa, in occasione della sua visita all’Onu, Ignazio Cassis aveva stretto la mano al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, reiterandogli la sua offerta di buoni uffici tra i due contendenti. Berna si è anche molto impegnata nell’accoglienza dei profughi ucraini in fuga dalle bombe, attivando lo statuto S che consente loro di lavorare in Svizzera.
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