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Verso un’identità elettronica rigorosamente statale

Lo Stato si occuperà dell identità elettronica dei suoi cittadini e cittadine.
Lo Stato si occuperà dell'identità elettronica dei suoi cittadini e cittadine. © Keystone / Christian Beutler

Dopo lo smacco subito alle urne nel marzo 2021 il governo ci riprova: messo in consultazione fino al 20 ottobre il progetto preliminare della legge sull'identità elettronica (Legge sull'Id-e) che consentirà ai residenti di identificarsi in modalità digitale nelle relazioni con le amministrazioni pubbliche e i privati. L'id-e, precisa Berna, sarà emesso dallo Stato, conformemente ai criteri di sicurezza richiesti.

Dopo la bocciatura popolare il progetto è stato affidato al Dipartimento di giustizia e polizia, che lo ha già sottoposto a sessanta personaggi interessati, mentre alle Camere federali sono passate sei mozioni sullo stesso tema. Un accento particolare è stato posto sulla natura pubblica della proposta.

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Il coinvolgimento dei privati nel precedente progetto è stato l’elemento decisivo che ha portato al suo affossamento. Dubbi erano infatti emersi in diversi ambienti su potenziali minacce alla protezione dei dati personali (e persino possibili usi impropri delle informazioni riservate) che sarebbero potute derivare dal coinvolgimento dei privati, come previsto inizialmente.

In questo senso la Confederazione sarà responsabile dell’emissione dell’Id-e e gestirà direttamente tutta  l’infrastruttura necessaria.

Avremo anche un’apposita app

Secondo la normativa proposta, i titolari di una carta d’identità, di un passaporto svizzero o di una carta di soggiorno per stranieri rilasciata da un’autorità elvetica, potranno richiedere un Id-e, che potrà essere gestita anche attraverso un’apposita app per smartphone.

Il suo uso non sarà circoscritto comunque alle relazioni digitali del cittadino con le amministrazioni pubbliche (richiesta di attestazioni, adempimento di procedure particolari e altro ancora) ma avrà valore anche nella realtà quotidiana, in alternativa – in certi casi – ai documenti d’identità tradizionali.

I futuri titolari di un’Id-e statale avranno il massimo controllo sui loro dati. La protezione dei dati andrà garantita non solo dal sistema stesso, ma anche mediante la riduzione del flusso delle informazioni al minimo necessario (principio della minimizzazione dei dati) e il loro salvataggio decentralizzato.

Id-e gratuita e volontaria

L’impiego dell’Id-e sarà comunque volontario (e gratuito) e tutti i servizi della Confederazione per i quali è possibile usare la nuova Id-e continueranno ad essere offerti anche in modalità analogica. In ogni caso tutte le autorità, comprese quelle di altri livelli (cantonali e comunali), saranno tenute ad accettare l’Id-e se ricorrono all’identificazione elettronica, come potrebbe avvenire nelle procedure di rilascio di un certificato di domicilio o un di estratto del registro esecuzioni e fallimenti.

Ma si profilano ulteriori estensioni dell’identità elettronica statale, che potrebbe essere utilizzata, attraverso la futura app, anche da uffici comunali, organizzatori di manifestazioni o associazioni private in alternativa alla documentazione cartacea (diplomi, biglietti d’entrata e tessere).

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