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Venticinque anni fa lo schianto dell’MD-11 della Swissair ad Halifax

Uno dei due monumenti alle vittime del volo SR 111 a Halifax
Uno dei due monumenti alle vittime del volo SR 111 a Halifax Keystone / Steffen Schmid

Sono passati esattamente 25 anni dal più grave incidente della storia dell'aviazione svizzera, vale a dire lo schianto di un MD-11 della Swissair ad Halifax, in Canada, avvenuto nella notte del 2 settembre del 1998, in cui morirono tutte le 229 persone che si trovavano a bordo del velivolo.

Sulle cause dell’incidente del volo SR111 diretto a Ginevra non sono state individuate certezze granitiche ma ipotesi piuttosto verosimili. Sulla concatenazione degli avvenimenti non vi sono dubbi particolari.

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I fatti

I piloti del McDonnell Douglas MD-11 (costruito nel 1991 e chiamato “Vaud”) notarono, a meno di un’ora dal decollo – avvenuto in orario alle 20.18 dall’aeroporto JFK di New York – del fumo nella cabina di comando.

L’altitudine era troppo elevata per un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Halifax e i piloti decisero quindi di effettuare un giro per scaricare il carburante in mare, prima di fare rotta verso la cittadina canadese. Ma all’improvviso il sistema elettrico andò fuori uso e i piloti persero il controllo dell’aereo, che si schiantò in mare a Peggy’s Cove.

Il docu-film Swissair 111Collegamento esterno

Inchiesta durata 4 anni

Secondo il rapporto, presentato 4 anni dopo dal Canadian Transportation Safety Board (TSB), l’incidente è stato causato da un cortocircuito, probabilmente innescato dalla rottura dell’isolamento di un cavo di rame.

Le scintille elettriche hanno incendiato i tappetini isolanti combustibili nella cabina di pilotaggio (all’epoca sugli MD-11 non c’erano rilevatori di fumo o dispositivi di spegnimento). Il cavo apparteneva probabilmente al sistema di intrattenimento di bordo che Swissair aveva adattato alla prima classe.

In quella zona del cockpit non c’erano apparecchi di rilevamento del fumo o estintori automatici: questi dispositivi non erano obbligatori in base alle norme dell’epoca.

Quando l’equipaggio si accorse delle fiamme era ormai troppo tardi: gli strumenti di volo avevano smesso di funzionare e i piloti avevano perso il controllo del velivolo. L’ultimo contatto radio è stato registrato alle 21.25, circa un’ora dopo il decollo. Sei minuti più tardi l’aereo s’inabissava nell’Atlantico, a otto chilometri dalle coste canadesi.

Una sciagura per la Svizzera

Tutti i 215 passeggeri, provenienti da 22 paesi, e i quattordici membri dell’equipaggio morirono al momento dell’impatto. In totale le e gli svizzeri periti nel crash furono 41. Le autorità canadesi recuperarono oltre il 98% dell’apparecchio, circa due milioni di detriti.

La notizia scosse profondamente la Svizzera ed ebbe ripercussioni sugli standard di sicurezza dell’aviazione civile elvetica, canadese e statunitense. Significativi cambiamenti vennero intrapresi anche nella presa a carico psicologica dei congiunti delle vittime, che furono assistiti da terapeuti e terapeute.

Oggi, due monumenti in granito ricordano, con iscrizioni in inglese e francese, la tragedia di Halifax. Uno è posto a est del luogo dell’incidente a The Whalesback, un promontorio a un chilometro a nord di Peggys Cove. Il secondo è una commemorazione privata ma più grande, a ovest del luogo dell’incidente. Qui furono seppellite le vittime non identificate.

Lo schianto del volo 111 è tutt’oggi la più grave sciagura aerea dell’aviazione svizzera e contribuì al fallimento di Swissair, che da quel giorno vide una forte diminuzione dei passeggeri.

I disastri precedenti

In precedenza altri due episodi avevano funestato l’attività di Swissair, compagnia che all’epoca era conosciuta per i suoi standard di di sicurezza e qualità.

Il 4 settembre 1963, un Caravelle si schiantò a Dürrenäsch (AG) in seguito a un incendio sviluppatosi a bordo e morirono 80 persone. L’inchiesta rivelò che la sciagura fu causata da problemi meccanici: a far precipitare l’aereo furono le fiamme provocate dall’olio fuoriuscito dall’impianto idraulico che entrò in contatto con il carrello surriscaldato.

Sette anni dopo, il 21 febbraio 1970, una bomba, destinata in realtà a un aereo di una compagnia israeliana, fece schiantare sul suolo di Würenlingen (AG) un velivolo Swissair da poco decollato da Kloten e diretto a Tel Aviv, provocando la morte di 47 persone. L’attentato fu attribuito a gruppi terroristici palestinesi.


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