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Una pillola per combattere il Covid-19

La pillola prodotta dall americana Merck.
La pillola prodotta dall'americana Merck. Keystone / Handout

Si sta ampliando l'armamentario farmacologico a disposizione per combattere la pandemia. L'Agenzia europea del farmaco ha dato avvio lunedì all'esame accelerato dei dati clinici e scientifici (rolling review) sulla pillola antivirale contro il Covid prodotta dalla casa farmaceutica Merck.

E anche in Svizzera, secondo quanto ci ha comunicato Swissmedic, è in corso da agosto la fase di valutazione. Nell’ipotesi in cui la valutazione degli istituti di certificazione dia esito positivo, come promettono i rilievi comunicati dalla casa produttrice, il Molnupiravir diventerebbe il primo farmaco antivirale orale per il trattamento della malattia innescata dal virus Sars-CoV-2: i tempi per la sua valutazione sono solitamente stimati in 2-3 mesi.

La Merck ha depositato due settimane fa un’analoga richiesta di autorizzazione d’urgenza anche all’agenzia americana Food and Drug Admnistration (Fda) per il suo medicamento che, secondo uno studio clinico preliminare, dimezzerebbe i rischi di ospedalizzazione e di decesso dei pazienti affetti da Covid.

Ma l’interesse per il farmaco della Merck, nonostante le autorità regolatorie non abbiano ancora approvato la sua vendita, è forte anche nel resto del Mondo: nell’Estremo Oriente, secondo quanto riferisce la Cnn, almeno otto paesi hanno già firmato contratti o sono in trattative avanzate per produrre su licenza il Molnupiravir, che secondo alcuni esperti potrebbe rappresentare un punto di svolta nella lotta al coronavirus.

E la sua facile somministrazione, una semplice pillola assunta per via orale, rende questo medicamento assai ricercato soprattutto nelle aree periferiche e più disagiate del pianeta. Ammesso, beninteso, che i costi del farmaco siano accessibili.

Sul farmaco della Merck le considerazioni al Tg di Alessandro Ceschi, dell’Istituto scienze farmacologiche dell’Ente ospedaliero cantonale ticinese (Eoc).   

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