Una famiglia su dieci rinuncia ad ospitare profughi ucraini
Sembra essere leggermente scemato da parte di taluni l'entusiasmo umanitario nei confronti dei profughi ucraini, in fuga dalla guerra nel loro paese.
Circa il 10 per cento delle famiglie che si erano dette disponibili a ospitare nella loro casa rifugiati, spesso anziani, donne e bambini, sono tornate sui loro passi. In genere prima dell’arrivo effettivo delle persone assegnate loro. In altri casi si è reso necessario un cambio di destinazione. Finora sono circa 31’000 i privati che hanno annunciato la loro disponibilità ad accogliere gli sfollati ucraini nella Confederazione.
I responsabili dell’associazione Campax, che promuove campagne politiche e mobilitazioni di solidarietà, sottolineano che normalmente il 4% delle persone che vengono piazzate presso le famiglie deve successivamente essere ricollocato.
Problemi di comprensione, inadeguatezza delle soluzioni adottate e aspettative personali non coincidenti con la realtà sono all’origine dei cambi di alloggio, che in questo frangente, visti i numeri crescenti dei profughi e il poco tempo a disposizione per le selezioni, dovrebbero essere più numerosi del solito. Nei giorni scorsi sono emersi casi di cittadini ucraini che hanno rifiutato la loro destinazione, in particolare nelle zone periferiche e isolate.
Ma al di là di singoli episodi resta vasto lo slancio di solidarietà di cui ha dato testimonianza la popolazione elvetica verso i civili ucraini cha hanno dovuto abbandonare le loro case in seguito all’invasione russa.
Proprio oggi è stato fatto il punto della situazione riguardo al flusso dei profughi da parte della Segreteria di Stato della migrazione (Sem). David Keller, capo dell’unità di crisi della Segreteria di Stato della migrazione (SEM). ha precisato che sono oltre 26’000 i rifugiati ucraini finora registrati in Svizzera e si prevede che possano continuare ad arrivarne tra i 15’000 e i 30’000 al mese.
Attualmente sono solo 5’000 i posti liberi appannaggio dei dispositivi cantonali di accoglienza, ma “nuovi posti potrebbero essere creati rapidamente”, ha sottolineato per parte sua Gaby Szöllösy, segretaria generale della Conferenza dei direttori cantonali della socialità.
Secondo l’ultimo bollettino l’Alto Commissario per i Rifugiati (Unhcr) sono in totale 4,3 milioni – più precisamente 4’319’494 (40.705 in più rispetto al conteggio di ieri) – gli ucraini fuggiti dal 24 febbraio, data dell’inizio delle operazioni militari russe. Il 90% è costituito da donne e bambini, in quanto le autorità ucraine non consentono la partenza di uomini in età militare. La maggior parte di loro (2,5 milioni) si è fermata in Polonia.
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