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Ucraina, condanna del Governo svizzero e solidarietà della popolazione

Cimitero a Bohorodychne, nel Donetsk.
Cimitero a Bohorodychne, nel Donetsk. Keystone / Oleg Petrasyuk

Messaggi dei consiglieri federali Berset e Ahmerd a un anno dall'inizio dall'invasione russa. Le donazioni degli svizzeri e  delle svizzere superano i 380 milioni di franchi. 

In occasione del primo anniversario dell’invasione russa all’Ucraina i consiglieri federali si sono espressi sulla crisi nell’Est Europa. In un messaggio scritto su Twitter il presidente della Confederazione Alain Berset ha affermato che “la guerra continua, così come il nostro aiuto e la nostra solidarietà”.

Da un anno, ha continuato il responsabile del Dipartimento federale degli interni (DFI), la Russia sta conducendo una “brutale guerra di aggressione” contro l’Ucraina, “una guerra che ha causato distruzioni inimmaginabili e sofferenze incommensurabili alla popolazione” e che “va contro i nostri valori democratici”.

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L’approfondimento del TG della RSI sul conflitto in Ucraina

Al ministro friburghese si è aggiunta la titolare della Difesa Viola Ahmerd, secondo la quale “decine di migliaia di persone sono morte, tra le quali civili e bambini. I miei pensieri – ha continuato la politica vallesana – sono rivolti alle persone che devono patire sofferenze inimmaginabili”.

Il governo elvetico ha già avuto modo di condannare a più riprese l’aggressione di Mosca al popolo ucraino. Proprio giovedì il ministro degli Affari esteri Ignazio Cassis ha insistito nel suo intervento all’Assemblea generale dell’ONU a New York sul “diritto degli ucraini e delle ucraine a vivere in pace”.

Donazioni record

Le parole delle autorità politiche trovano riscontro nella solidarietà che sta dimostrando la popolazione elvetica. Nel 2022 infatti le organizzazioni umanitarie elvetiche hanno registrato oltre 380 milioni di franchi di donazioni all’Ucraina, vale a dire la cifra più alta mai raccolta per una singola campagna di aiuti in Svizzera per emergenze nel mondo.

Il record precedente, ha certificato la fondazione Zewo, risaliva al 2005 in relazione al maremoto che si è abbattuto nel Sud-est asiatico, che aveva permesso alla Catena della Solidarietà di raccogliere 300 milioni di donazioni.

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Il servzio del TG 12:30

E manifestazioni sono previste in diverse città in segno di solidarietà alla popolazione ucraina, in particolare davanti all’ambasciata russa a Berna, a Zurigo, Ginevra, Losanna e Basilea. Inoltre alle 8:55 numerose chiese cattoliche e protestanti hanno fatto risuonare le loro campane in ricordo delle vittime del conflitto.

Oltre 75’000 ucraini rifugiatisi in Svizzera

In proposito, ha fatto sapere la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), 75’729 cittadini e cittadine ucraine hanno potuto beneficiare del cosiddetto “statuto di protezione S”, su un totale di 78’638 richieste, che attribuisce un permesso di soggiorno agevolato – in deroga alle norme ordinarie sull’asilo – agli e alle appartenenti a collettività ritenute in grave pericolo dal governo elvetico.

Il Consiglio federale lo ha attivato poco dopo l’inizio dell’offensiva russa, il 12 marzo scorso, e a novembre ha deciso di prorogarlo fino a marzo 2024. Anche l’UE, a metà ottobre, ha prolungato questa protezione provvisoria fino alla primavera 2024.

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