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Truffe Covid, pioggia di segnalazioni alla procura ticinese

negozio con cartello per il distanziamento Covid
© Keystone / Gaetan Bally

Crescono le truffe ai danni dello Stato da parte di aziende che durante la pandemia hanno chiesto e ottenuto il lavoro ridotto senza averne diritto. Sono oltre un centinaio.

Il Ministero pubblico ticinese riceve ogni settimana segnalazioni di abusi in merito alla procedura di ottenimento di aiuti da parte di aziende. Aziende che, pur non essendo state costrette a ricorrere al lavoro ridotto in epoca Covid, hanno richiesto allo Stato i relativi aiuti. Questi casi vengono ora trattati dalla procura come prioritari.

Il Ticino è peraltro il Cantone più attivo in questo senso: persegue anche violazioni con importi di poche migliaia di franchi. Le cifre nazionali sono disponibili sotto mentre l’approfondimento sul Ticino è nel servizio del Quotidiano:

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In base ai dati pubblicati dalla Segreteria di Stato per l’economia (SECO) a inizio agosto, in Svizzera sono state indagate 441 aziende e le autorità hanno sporto denuncia in 39 casi. Alla fine di giugno la SECO ha richiesto il rimborso di quasi 40 milioni di franchi versati a imprese: di questi sono stati recuperati 12 milioni. I costi dei controlli e dell’attività di revisione ammontano a 4,8 milioni di franchi.

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