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Maxi-sequestro a Salerno di anfetamine ‘made in Siria’

poliziotto fruga in un cilindro di cartone
Le anfetamine erano nascoste in cilindri come questo. Keystone / Guardia Di Finanza Handout

La Guardia di finanza ha confiscato tre container nel porto della città campana che contenevano 84 milioni di pasticche di captagon, prodotto in Siria verosimilmente dal gruppo Stato islamico. Una vicenda che ha diramazioni anche svizzere: sulla documentazione il carico era destinato a una società di Lugano.

Nel comunicatoCollegamento esterno, il Comando provinciale di Napoli parla del “più grande sequestro di anfetamine a livello mondiale”. Record o meno, le cifre sono comunque impressionanti: 14 tonnellate, ovvero circa 84 milioni di pasticche, per un valore di mercato stimato in circa un miliardo di euro.

Il carico era stato nascosto in cilindri di carta alti circa due metri e del diametro di 140 centimetri, confezionati con un sistema multistrato in grado di nascondere il contenuto allo scanner. In ogni cilindro ve ne erano circa 350 chili.

Le pasticche sono contrassegnate con due semi-cerchi, il simbolo del captagon, il nome con cui viene commercializzata al fenetilina, un farmaco psicostimolante sintetizzato per la prima volta nel 1961. Le anfetamine sono state con ogni probabilità fabbricate in Siria: “È noto che Isis/Daesh finanzia le proprie attività terroristiche anche e soprattutto con il traffico di droghe sintetiche, prodotte in gran parte in Siria, diventata per questo motivo negli ultimi anni il primo produttore mondiale di anfetamine”, si legge nella nota.

Secondo quanto indicato alla RSI dal colonnello della GdF Domenico Napolitano, “dalla documentazione doganale i tre container erano destinati a una società svizzera; non sappiamo però se il carico doveva veramente arrivare in Svizzera”.

L’intervista della RSI a Domenico Napolitano:

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Già due settimane fa, sempre nel porto di Salerno, le forze dell’ordine avevano intercettato un container contenente 2’800 chili di hashish e 190 chili di anfetamine.

“L’ipotesi – precisa ancora il comunicato – è che durante il lockdown, dovuto all’emergenza epidemiologica mondiale, la produzione e distribuzione di droghe sintetiche in Europa si sia praticamente fermata e quindi alla ripresa molti trafficanti, anche in consorzio, si siano rivolti alla Siria, la cui produzione invece non pare aver subito rallentamenti”.

Il captagon è stato soprannominato anche la droga della jihad. Secondo la Drug Enforcement Administration statunistense, i membri dello Stato islamico ne fanno infatti ampio uso. La sostanza, che produce euforia e permette di aumentare la resistenza alla fatica, è stata ritrovata anche nei covi dei terroristi, ad esempio quelli che attaccarono il Bataclan a Parigi nel 2015.

tvsvizzera.it/mar con RSI (TG dell’1.7.2020)

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