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Con Pixel Buds le lingue straniere non hanno più segreti

Da Google arriva una novità che promette di mettere fine alle incomprensioni tra le persone dovute alle diverse lingue.

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I Pixel Buds, risposta agli AirPods commercializzati dalla Apple, sono auricolari wireless che hanno la particolarità di sfruttare il supporto di Google Assistant, ovvero l’intelligenza artificiale dell’assistente digitale di Big G. In concreto le cuffiette audio, oltre a riprodurre la musica, offrono traduzioni in tempo reale in quaranta lingue grazie alla tecnologia di Google Translate che già imperversa sul web.

Per il momento il dispositivo funziona solo con Pixel2, lo smartphone di Google ma non è escluso che in futuro possano essere compatibili con i telefoni e i tablet Android o magari con i prodotti dell’azienda concorrente di Cupertino.

Questo significa che per la grande maggioranza della popolazione mondiale verranno eliminate le barriere linguistiche e, ad esempio, tutti potranno avventurarsi per il mondo senza preoccuparsi troppo di non comprendere gli interlocutori.

Non tutti però sono entusiasti della novità presentata lo scorso 4 ottobre. C’è infatti chi ha sollevato dubbi sulle intromissioni alla privacy connesse con i Pixel Buds, dal momento che le conversazioni vengono raccolte dai cervelloni di Mountain View. Ma per il momento questi aspetti non sembrano frenare la corsa dei colossi delle nuove tecnologie comunicative.  

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