Test anti Covid e rimborsi: gli abusi potevano essere limitati
Il Controllo federale delle finanze ha bacchettato l'Ufficio federale della sanità pubblica, che avrebbe potuto vigilare meglio. Intanto da gennaio i test saranno a pagamento.
Nel 2020 e nel 2021 il Covid ha invaso le vite di tutti noi. Per intercettarlo, in Svizzera come altrove, ci si testava il più possibile e per questo la Confederazione aveva deciso di assumersi i costi dei tamponi con un sistema di fatturazione snello che lasciava però troppo spazio agli abusi. A sostenerlo è un rapportoLink esterno del Controllo federale delle finanze.
"Aveva certamente senso che il sistema di test funzionasse a dovere e che si evitassero gli abusi più palesi... ma poi se si scoprono delle disfunzioni queste vanno risolte e in questo senso l'Ufficio federale di sanità pubblica non ha reagito tempestivamente perdendo tempo e anche soldi", ha spiegato Daniel Hasler del Controllo federale delle finanze.
Il servizio del TG odierno:
Gli stessi test per certificare la presenza di coronavirus nell'organismo saranno inoltre a pagamento a partire dal primo gennaio. I test potranno essere ancora eseguiti gratuitamente solo su prescrizione medica. Il Covid resta tuttavia un sorvegliato speciale e ha colpito il 25% delle persone attualmente ammalate.
Il medico cantonale ticinese invita quindi a stare a casa in presenza di ogni tipo di sintomo influenzale. Ecco le sue raccomandazioni:
Se volete condividere con noi osservazioni su un argomento sollevato in questo articolo o segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.