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Terrorismo, ombre sui rapporti tra Procura federale e cantoni

La nuova sede del Ministero pubblico della Confederazione.
La Procura federale oggetto di un'ispezione da parte della vigilanza. © Keystone / Anthony Anex

L'Autorità di vigilanza del Ministero pubblico della Confederazione (Av-Mpc) ha aperto un'inchiesta sulla cooperazione tra la Procura federale (Mpc) e i cantoni in seguito a presunte lacune nell'operato degli inquirenti federali e locali in alcune indagini in ambito terroristico.

La concorrenza delle autorità cantonali e dei procuratori nelle inchieste riguardanti reati che rientrano nella giurisdizione federale (articoli 23 e 24 del codice di diritto processuale penale svizzero), in particolare per terrorismo, criminalità organizzata e riciclaggio, costituisce un problema irrisolto del sistema giudiziario elvetico che spesso si riflette negativamente sull’esito delle indagini.

Il precedente di Morges

Lo testimonia, tra gli altri, il caso dell’accoltellamento mortale avvenuto l’anno scorso a Morges, nel Canton Vaud, di probabile matrice terroristica, che è stato oggetto di critiche sull’attività degli inquirenti e ha sollevato sul coordinamento tra autorità federali e vodesi.

Il presunto assassino infatti era nel mirino dei servizi segreti della Confederazione ed era appena uscito di prigione quando, nel settembre dell’anno scorso, ha pugnalato a morte un uomo in un ristorante.

Non è certo se questo episodio sia all’origine del procedimento avviato dall’organo di vigilanza della Procura federale. Fonti dell’Av-Mpc non si vogliono esprimere, trincerandosi dietro l’obbligo di riservatezza.

In proposito sarebbe emerso che il Ministero pubblico della Confederazione avrebbe chiesto che l’uomo fosse ricoverato in una struttura psichiatrica mentre il Dipartimento di sicurezza vodese sostiene che nessuna autorità del cantone ha ricevuto una decisione della Procura federale che ordinava il ricovero.

Quello che si è scoperto in queste ore, grazie alle anticipazioni della Radiotelevisione svizzera Rts, è che l’Autorità di vigilanza ha aperto un’ispezione generale lo scorso ottobre, i cui risultati sono attesi nella seconda metà del 2022.

Riforma in corso

Intervistata oggi dalla RTS, la consigliera nazionale Jacqueline de Quattro (PLR/VD) ha detto di aver “accolto con favore” l’apertura dell’inchiesta. “Ci sono state critiche da entrambe le parti. I cantoni sentivano che la Confederazione avrebbe potuto aiutarli di più, e viceversa. Non si tratta di giudicare, ma di imparare cosa si sarebbe potuto fare meglio, soprattutto sapendo che non siamo abituati a collaborare in casi così acuti”, ha detto.

Va anche segnalato che non sono certo idilliaci storicamente i rapporti tra la Procura federale e l’autorità di vigilanza (Iv-Mpc) che ha già recentemente aperto un procedimento disciplinare nei confronti dell’ex procuratore generale Michael Lauber per alcuni comportamenti irrituali in merito all’inchiesta condotta da Berna sullo scandalo Fifa.

Intanto le camere federali stanno discutendo sulla riforma su questi due organi volta a garantire l’indipendenza del Ministero pubblico della Confederazione, che continuerebbe ad essere controllato da un’autorità di vigilanza indipendente. Tuttavia, le competenze di quest’ultima verranno rafforzate.

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